Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963
ALCUNI " DOCUMENTI,, · POTENZA DELLA PAitOLA · I MISTICI DELLA GUEnnA . "ALL'INIZIO FU IL VEitBO" La Jc11cratura dclb guerra è tr.!mcndamcntc abllondantc. Chi \UOI documentarsi, ha soltanto la dirficol!à di scclla. E' un fenomeno che si può spiegare anche attraverso l'apparente tensione generale della vita durante la guerra, at1rtwcrso gli scrittori cir– coslanz.iali, nei quali s'è svegliato il senso poetico, quella retorica patriottica o l'orgo– glio di narrare gli avvenimenti eccezionali che gli fecero dimcn1icarc un poco la « mo– notonia abituale e insipida • del lavoro pacifico. Dal soldato che appen.::i sa scrivere fino al più rinomato accademico, si può scopri• re tutta una serie di valori negativi, nella morale, nella politica, nella religione, nella economia, nell'arte. Tutti questi falsi valori sono impregnati nell'attualità immediata, sembrando sc:l• turire da sentimenti che supenino le sane norme, da menti cccessivmnentc eccitate, da psicosi collettive, il cui irrazionalismo ostenta una logica aggrO\•igliata, adattata agli imperativi del momento. Per il sociologo, lo psicologo cd il moralista, più che per il critico di professione, questa lelleratura costituisce inesauribile materiale di indagini. e Materiale umano,. che offre la risposta sorprendente, sovente definitiva, verso certi problemi molto vecchi, oltre a quelli dei nostri giorni: le correlazioni insospettate fra realtà economico-politiche e l'animo individuale; la manifestazione dell'Io istintivo che si agita in un guerriero grossolano, o nella coscienza compless., di un pensatore; i fenomeni patologici delle masse. le illusioni che trascinano le mollitudini nel turbine dell'odio e della distruzione, cd anche le mischie furibonde degli eserciti, i e doveri" che ingannano ancora le intelligenze più sce11ichC',annullando il valore morale degli ideali ereditati da secoli. E tante necessità rirtiriciali. risultanti più propriamente da questi stati di panico e terrori che da realtà naturrili; e tante situazioni assurde, tanti mostruosi accoppia• menti e ideologici•, tanti nonsensi che awiliscono ogni impegno di chiarificazione cd equilibrio nel caos delle tormente sociali e politiche ... Preferiamo una semplice incursione documentale ad una presuntuosa esposizione teorica. Possiamo lasciare da una parte la moltitudine, docile materiale ammassato da leaders c dirigenti, spinrn dai suoi cattivi pas1ori verso i macelli occulti dietro attraenti praterie. Le loro produzioni anonime - alcuni le chiamano folklore - sono l'espressione diretta della loro primitività incalzata da istinti e aneli1i; falciata dalla fame e dalle epidemie. Tanto meno ascoltiamo gli scrittori senza pcrsor.alità propria, senza potenza cre<l· trice: fonnidabile sedimento di mediocrità idealizzata; ritornelli e retorica; acque sta· gnanti, infette da luttc le cloache della città, che scorrono lentamente, fra rive deserte, con le loro macchie untuose, senza riflettere il sole, nè le nubi, nè i paesaggi terrestri. Ci soffenniamo su alcuni scrittori, in un certo modo consacrati, perchè il loro c :i.so ci sembra caratleristico; cs1>rimono, nondimeno, uno stato generale e, ilT contrasto con la loro opera precedente la guerra, pongono manifestamente quanto fragile è b coscienw umana e come si possono frastornare totalmente i concetti elevati della cul– tura e le conquiste tanto penose della ci\Piltà. Fra questi grandi scrittori Si distinguono gli scettici, doiati d'una strullura intel– lettuale superiore, che contemplano gli esseri e le cose con compiacenza, con indulgente ironia e perfino con compassione che tutto comprende e discolpa. 56
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