Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

48 Tacevan disseccate le vasche e le foutane, Tutte chiuse e: sbarrate eratt finestre e porte. Deserto og,ii cortile era, nè più dai davanzali, nè dai Poggioli e dalle altane, tra i vasi di gerani, sorridevan le sane popolane. Più non pregava il campani!~ privo e/elle campane. Silenzio alto di morie regnava d'ogni ùitorno. Paese di nessuno era, ove solo cd ·termine del gionio arrivavano strani fantasmi in armi, che, strisciando al suolo, taciti, cauti, scaltri, davcm la caccia ad altri uomini armati. Tornai nella mia casa ove solo era, nel meriggio clorato, silenzio, solillldine, ombra nera. Entrm· com'ero entrato irl tutte le allre case di ,iess1mo, col fucile spianato, cauto e senza respiro, e forse fu per questo che la casa ove son nato e ove morirono i miei vecchi mi varve allora tanto piccola, angusta, pavera, straniera. Scomvarsi erano i secchi l11ce11ti, i piatli di peltro, le fini supvellettili, i lini cantlidi, dei vicini invidia e orgoglio di mia madre. le man.i ladre dei lam,iclte1ieccl1i frugato avevano ogni stanza, in ogni angolo; e nella tlevastaz.ione e nel selvaggio disordine trovai che una cosa soltarito sfuggita era all'oltraggio: una modesta sacèa da viaggio con w, rozzo balocco e un corredi110 candido cli bambino. Era il corredo del mio nipotino clte la sua mamma bella nou aveva voluto prendere seco, oppure no11 voluto, forse lasciato per dimenlicanza, 1lell'a110d'intravremlere il cammino per la lontana terra forastiera. Allora nel paese di nessuno, là, nella casa orbata e violata,

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