Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

la libertà e, per conseguenza, se meritano o no l'adesione degli anar– chici. I progressi del movimento operaio mi sembrano, dopo tutto, di– speratamente lenti. Le idee che ci paiono così chiare, così evidenti, così accettabili di per se stesse, urtano spesso in un mucchio tale di pregiudizi e d'ignoranza che si è autorizzati a dubitare se le grandi masse le accetteranno mai éoscienziosamente e seriamente, a meno di vederle produrre dei cambiamenti reali, o almeno di riceverne, su va– sta scala, delle lezioni di cose. Ed anche dove esistono fino ad un certo punto tali lezioni cli cose, quando la solidarietà economica dei lavora– tori è dimostrata non dalla propaganda delle idee libertarie, ma da vantaggi materiali diretti, per quanto minimi essi siano - come nel caso del tradeunionismo e della cooperazione - il grosso della massa non arriva, a dirla propriamente, a prenderne coscienza, malgrado tut– to un secolo di propaganda e d'agitazione. Che il pessimismo di questo modo di vedere sia o no giustificato, l'utilità di trovare, s'è possibile, dei nuovi mezzi per rafforzare la si– tuazione del lavoratore non sarà contestata; ed alcuni mezzi di azione, sia permanenti, sia transitori, sono stati suggeriti ed anche tentati nel corso di questi ultimi nnni. Ad esempio: lo sciopero generale, Io scio– pero militare, lo sciopero internnzionalc dei minatori, la marcia degli operai senza lavoro o in sciopero sulla capitale (come in America ed ultimamente in Francifl.), il sabotaggio (il lavoro lento ed acciabattato, il « go canny » preconizzato in Francia) ecc. Degli sforzi sono stati fatti per utilizzare le organizzazioni operaie di produzione e di consumo, in vista d'una azione economica diretta; per es. una combinazione del tradeunionismo e della cooperazione, co– lonie coperative, camere del lavoro (secondo l'espressione americana relativa allo scambio di.retto dei prodotti del lavoro) ecc. Ecco perchè mi arrischio a suggerire alcuni altri mezzi di azione. L'attitudine degli anarchici a loro riguardo non può essere diversa da quella che sosten– gono rispetto agli altri mezzi che ho enumerati, cioè un aiuto pratico quand'è possibile, senza menomamente allontanarsi dalla nostra con– cezione integrale d'una libera società di uomini liberi. Quel che occorrerebbe, oltre alla propaganda intellettuale diretta delle idee anarchiche e dell'azione realmente rivoluzionaria, ch'è indi– pendente da ogni discussione preliminare, è questo: che le grandi e crescenti masse del popolo siano condotte a comprendere ed abbrac- 15

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