Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962

In Italia s'è da tempo inausurata una nuova politica che attende con– ferm,a dalle prossim.e elezioni; essa, con l'inserimento al sovemo del par– tito socialista, vuol dare un'apparenza popolare alle sue riforme e program,• m.azioni economiche. Ma una tale svolta è stata voluta in verità dalla parte più potente del padronato e cl.ollaparte più scaltra del clero; il primo per agsiornare la politica co,t le sue nuove esigenze di espansione e l'altro pe, assicrtrarsi una masgioranza stabile del sovemo, dietro la quulè potrà pro– cedere più tranquillame11te alla clericllliz:.a:.ione della società italiana già in atto. Nell'arco di questa opemzione bisosna compre11dere il partito Co• munista, l'opposi:.ione del quale è dovuta aifo sua esclusione dalla masgio• ra11::.ama non al pro1;rllmma, del quc,le rivendica, anzi, la patemità. Questo aggiomamento del potere e degli affari ama imbellettarsi di socialismo e si richiama apertamente alla tradizione riformista. L'equa• :.ione della svolta a sinistra quale esperimento di riformismo è comune• mente uccellata finanche da certe minoranze rivoluzionarie che ritengo,10 di poter ricondursi al vecchio solco: i riformisti coi riformisti e i rivolu– zio11ari coi rivoluzio,wri. Me se vogliamo dare alla parola riformismo il suo signific(1to storico ci seutbra che nort abbia nulla da spartire con l'attuale svolta dei ,wst.ri governanti. V'è fra le due cose una diQeren:.a fo,idamentale: il vecchio· rifonnismo era un metodo per arrivare ol socit,– lismo, ,nentre le riforme promesse dalla nuova politica so,w fini a se stesse e rimangono nel sistema capitalista. Il primo era una scuola del socialismo, il riformismo d'oggidì. è un ripiego del capitalismo. Un tempo il socialismo era la fi,wlità comune di tutti i movimenti di sinistra; senone/tè, mentre gli anarchici volevano realizzarlo con l'a:rione (liretta e l'insurrezione popolare, i sindacalisti rivoluzionari con lo scio• pero generale espropriatore e i. socialisti rivolu.ziomui con la conquistl1 violenta del potere, i riformisti i11te11devmw attuare il socialismo con ri– forme gmtluoli e con la conquistlJ della 11wggioranzn parlamentare. Em un metodo di azione socfolista che si diportiva dagli altri metodi rivoluzionari, coi tJlWli, però, aveva in comune l'origi,rn e la finalità ideale. Si dirà che sono distinzioni purame111.e1.eoriche, 11w ci pare che ab– bitmo e11iden1ico11sesue11:.eprcl/.iche. Il veccl,io riformismo si muovevll sul terreno sociale, il nuovo su quello legale, il primo propugnava riforme che llvevcmo un riferimento diretto "lla vitti degli opemi e dei contadini e si cut.icofovc, sui problemi delfo lotta proletaria seriamente efoborati, sul mo• vimerito cooperativistico e sul/ti diffusione di una cultura socialisu,; l'at• tuule riformismo propugna riforme che non lumno alcun riferimento cliretto con fo condi:.io11e proletaria e si articola stt un lovoro di vertice burocratico e ministeriale. Questa la conseguen:.u (li fondo, ma vi sorw conseguenze mi- 11ori.che 11011 va11110 trascurate; nelle repressioni poli:.iesche, ad esempio, il vecchio riformismo era solidale con i proletari ed i rivoluzionari impri• gio,wti ed i suoi migliori avvocati li dife11dev<Jnonei tribunali; i rifor– misti d'oggi chiamano teppaglia i proletari in lotto co,itro la polizi<J e li t1l)banclo1wno senza difesa nelle grinfie della giustizia borghese. J,',; cor1osci11tol'atteggillmento polemico degli anarchici e dei rivolu::.io- 610

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