Volontà - anno XV- n.10 - ottobre 1962
che mobilificio in fonna piutt06lo a:rtigiaoalc. U ri.1ultato di questa guerra ai boschi è che, ha l'altro, la sicciti: ha fallo la 1ua appnri:iionc. a Lo pioggia è qui considerata un mira• colo• - scrive Mario La Cavn - • Unn .-oltn non era così! die<1uoi conladini, por• 1oodo le 11rove della loro memoria eon am111ire,·ole precisione; e ,·eramcnlc 1mche a mc 1rnre che le cose uu tempo avrebbero dovute CMere dilTercnli e cl1e non tutto è elTeuo cli un"illusionc o conscgucn:ia ciel mag• giore bUOgno di una più numerosa collet• tivi1ir, unuma. Uno volta un uguale manto boM:oso copriva i monti della Calabria, esten• dendosi fino ai margioi delle colline più 11icioe al more, e bene 1>0tcva il poeta con• tare c1uel che con 11alcse anncronitmo dice anche oggi per In sua Calabria, quando 111 chi 11 ma: • 1'1a<lrc di fiori e d'alberi avei• tanti•· Affespan,ione demografica (ah1uanto cal• mnta con l'emigrazione, la quale, iniziot111i 11cno il 1870 nella provincia di Cosenza, Ai es1ende appena un lustro do1>0a quc.1111 di Ca1anzaro e nel 1890 a quella di Reggio, per raggiungere il suo culmi11e nel periodo che va dal 1905 al 1913), segui quello che J>Olrcmmo chinmare l'attacco finale, che non 1n·e,·n 1>ii1neppure una scusa d'ordine col– lctti,·o. Sc inlorno al 1870 il Lcnormant ,·ingginn• do in Cnlnbrin 1>11rlava di forale qu:isi in• !alle, lo Alt:UO La Cava scrive ancora : • Per l'Aspromonlc la cliJlruzione dei bo«hi erta a,•,·enuta un 1•ò alla ,·oha negli anni 11aUDIÌ, malgrado il freno delle leggi fortttali, coo il pa,oolo abusi,·o delle capre, il bi.togno tli legno da ,mlere e di carbone 11eruna 1101» Jazione crescente a vista d'occhio, l'cstcit• dcn.i tielle Mne coltivate, s1>CUO 1trnp11nte al bo!co con incendi dolosi nclJa !pcranza di unn mnggiorc lertili1à per i prONimi ,e. minoti. Sf)Orodici i tagli determinati do acopi indiutriali, 1>er le difficoltà di d.ruttamcnto, Tullo - s'intende - ~oza il correla1i110 568 trapianto di nuo11i alberi e le cure auidue che avrebbero richiesto. Oggi sì tagliano • scopi industriali scnori •di boschi rimasti miracolosamente !Dlvi attraverso il turbine di hinti eventi, m:1 non so <(tumlo il criterio di sfruttamento razionale sia rispettato, qunn• do si pensi che gli alberi ombrosi luogo le s1n,de e quelli 110Sti a ri11aro lungo gli arigini dei fiumi sono stati 111e<:hcggiati, spc&– IO senza moli,·o, i11 que&li anni di guerra, e che neMuno fino a oggi abbia pensato alla loro rinnonzionc, Nella Sila e neUe monlagne di Sena S. Bruno tu po55ibilc lo 1lrut1amenlo razionale per IIOOpi bellici durante il Fascio, e la ricrescita delle piante per virtù Sf)Ontaoca non richiese cccessi,·e cure dn parie degli uouiini. La minore popola1,ione abilante su 11uei monli, al contrario di q111111to aecadJe per l'Aspromonte, cagionò dnoni JlrOJlor,;l()o natamcote minori. Varie terre furono adi– bite :i coltura e a p45COlo,e trov,irono ueile condi1-ioni particolnri dell'epoca la loro oti– lità, Vennero i tedeschi, e non ebbero ICJDf)O di fare molti danni. Poi vennero gli inilc,,i che si diedero con foria resa irragionevole dalle necessilii della guerra e 1l11ll'indifferenu ,•ef!O l'economia di un f)OJ>Olo che c.ssi rite,. nevnno nemico, a di1truggerc quanto più 1>0&:ohanno potuto, Un industriale mi assi• eurnw1 che a Serra S. Bruno 70.000 metri cubi di legname e 200.000 metri cubi nella Sila ,·enncro u1>0rtnti dagli inglesi, sco:r.a alcun riguardo per il futuro rinnovamento dc.Ile pianle.. Si può calcolarc che in pochi anni, è andalo perduto pc.r la Calabria un patrimonio clic suebbe alato im1>0rlante per la .sua economia, se sfruttato raziooalmenle, e che iridu.e.triali e moestranzc ha11110 perdu10 il Ja,·oro di almeno un de<:ennio •· Lasituazione attuale, Sul pinno eoonomie<1, abbinino i11 Cala– bria uo'agrioohura che copre i due tersi
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