Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962
dal ronmo. lo, dal mio canto DOn tolo 1- N>mprt.ndo, ma la direndo. Però riterrei opportuno che a questa, che è una t:0noes- 1ione alla borghesia, si dovtt.bbe adattare un'allni mi1ura che la t:0ntroLilancert.bbe: la conceuione1 di una maggiore libertà ai ri• voluzionnri .Cioè, losccrci oi rivoluziontirl unii m■11iore 1H>Uibilità di critica, tanto in teno al parlilo, ai sindacali!lli e1d agli anar– chici. Latcerei loro la libertà di 1tam1>a e di riunkme, tulle belle COIICl qunte el1e on non ealltono. Questo riwcirt.bbe • manteu~ re pili a rreno la nuoYa borghetia. Co.i pe.f'O non la pensano i ma11iort.nli del 1•artito. i quali, non 1010 imptdi,cono la critica, ma la puoi.cono anche M! ete-rei– lata da membri del partito. Prova ne è che in quetli 1iorni ai sono arttHati, non .olo anarehici e 1indac1listi, ma dei membri del 11nrtito che 1volgevano una critica all'azione eJ ai 111eu,diimpiegati dai capi. Su diveni punii condivido anche la critica dell'op1,M.iaione che si è ultimamente cttata in ,eno al 1101-tropa.rtito 10110 il nome Jj • Opf'61i,io- Opercrio. a. - Una domanda. Ritieni che la politica tt0no111ica dei comunisti contenga dei di• letti! - • Cerio, La centraJizzaiionc tpietata t-d a ,·ohe inM:n&ata,aggravata dall• burocra:r.ia. è un 1r11ve male. Le burocrazia ,opratuno. Penta cl1e111cr ogni operaio vi ,0110 llue im• pie&ali che, esenti da qualtia9i tlimolo, la• aciano d1e lutto vada • eata(ucio, che tutto si toMumi pur che alla sera vi 1ia b, colazione. 1-~0Ne qualche ~mpio chiarira nit.g.lio il mio peruiuo. Ai primi tempi della 10Ciali&– u1.ione., quando la mooe.ta andava naloriz• und01i allimo per attimo, i 11arnic.chicri ai vennero • trovare in tondi&ioni terribili. Si ,·edev1no costreu.i a morire di fame o a portnre1 i loro prcui a cifro 1b11ilorditiveche impedivano ai lavoratori di ,crvirti delle loro 11re.atazioni. Cosi, domandarono la to– cialiua&ione del loro ramo, Ora, che la 10- c..ialiuazione è avvenuta è preuoc.hè iru• 522 poesibile fani ndere o (ani lagllare i eapelli. Un altro ~mpio: i libri. Ai primi tempi della rivoluzione a Pietrogrado esiste•ano grandi magazzini di libri che ai potevano Nmperare • dei 1uu&.i relatinmente baS1i. Ma viene ordinata la toei•linaziono. I libri vengono requisiti ed occ.11taatati in e.antine - qualche volta umide1 - e in arandi ma– aauini, e, primo errore, i aoldati analfa– beti acuta.siano alla rinfun tutto quanto è requisito, Viene1 l'inverno, parte dei libri vengono rubati e hl'\lciatj pe.r ■limentan: le atufe. ad alt.ri IODO 1trappa1e delle pagioe per fare delle aigarelle: il risultato e che ora è impouibilc trovare un Hbro. Se ne dovrebbe poter avere, ma biaogna andare J)Clrnumel'08i uffici, ■pJ>Orre firme au firme a mucchi di documenli per arrivare alla fine e scntini dire che1 non esiatono pii1 libri•· Le par.:,le e il modo di pretenlarci gli argomenli da parte di Vietor Serie e quello di illiutruci la ,ituuionc, ci luciarono ua profondo malcaere perchè, mentre io Ruaia ci parla con una c.crta tpttg:iudicateua. iu Fnncia, nelle tolonne del giornale sincb– ealisla • La Vie Ouvrit.re • 1vol1e una cam• pagna t:0ntro gli anarchici. Ebbi l'imptt.aio– ne che ci dipingeut, un qu•dro terribile della tituationc ruua, per .coprire quello che noi pensavamo, per pOICr conotecrc il mnlro pensiero, che, del reato, non avemmo difficolta • renderaliclo nolo. Le unviersita di MOKa ,ono ,late chiu.Sie in questi g:iomi - ,crive la • Pra.-da • - per la delicienu dei Ti't'tri e dc&li alloggi, e gli studenti sono ,tali obbligati - entro tre giorni - a luciarc la cillÌI sotto pena di non ricenre 11iUgli alime.nli. Ma la questione è 111ohodi,•ena. Fra gli ultimi urcstati vi furono degli t1ude11ti che furono così ,·iolc11tenurntc maltrallati dagli agt.nli della Cc-Ka da i11durre il retto degli studenti a prole.stare. Di 11ui la ugionc vera del proTYedimento di chiwura. (continua) U. Feot:u
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