Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

p~3ar,i davanti ai nuoc:i podroni, 03/i ,uurpolori dello rivoluiiorse. Colpn;oli di non rico- 110.ace.,e nel me1odo dei diri3enti il Mlloinfallibìle, il toccosanaper tulli i mali, lo medicina buono per tulte le circo,lon:e e tutti i nui. Dolore per la feroci.a impie&ato ,sei reprimere, nel ,opprimere chiunque ~ porlore liberamente, chiunque e,primeue uno porol.o 1in, cero, Una t-'t:ritOed uno a!rte.;:a avevo però opprew col dolore. Primo: con la violen:a non ,i può sopprimere un'idea; llccondo: la certe:.:o che gli i1ue3namen1i anarchici erano eaaui. la certeua che la via, tino acl ora da noi seguita, era Jempre ualevole. Dallo Ruuio ritornai, dopo un anno di permanen=a. con quella verirà e certe:so, cl1e JorM, allrover,o que,te note ,riwcirò a trasfondere a qualche altro. E' quella la ,ola ra&'oneche mi ,pin.,e allo pubblic~ione delle note •· Pietrosrado, 15 1iugao (Mattino) Siamo arrivati a Pie1rogrado. A 11rinta vi- 11a, quella che fu una grande e be.Ila ciuì presenta un atpctlo di dolor,.a miseria. Le vie sono 1popolate, le botteghe vuote luciano vedere che ,e la cittì non è com• pletamente disabitata, la 1ua popolazione, quella che a dispetto di tutti i pericoli, con• tro tutti gli ostacoH e i ucri6ci, ha voluto retille.re e pen.iatere, non è molta, almeno in paragone al quantitath-o d'abitanti dei pri• mi mai della rivoluzione. Le t1rade aono a tale pun10 trascurate da usere quasi iinpraticabili per le automo– bili e i carri, che a fatica riescono a pa..,re. Eppure dappertutto si vedono ancora i ri• u1uu11li della bella e darzoa Pietroburgo, della sua pauata grandeua, li nostro gruppo è portato in giro per la cillì e t'ome prima meta ci ttehiar:uo alla sede dei Sindacati. E' un vecc.hio palu&a ancora in buone t'Ondii.iooi, • difl'ereou di lulte le ahre cue cbe lo contornano. Sulla porla una sentinella, fucile ad annacollo, controlla lutti quelli che entrano e quelli c.he Ut'Ono. E' una donoa dai 30 ai 35 anni. Cli uomini 110noancora alla guerra. E' da poco che la rivoha dei marinai di Kronstadt ha posto in serio pericolo la u capitale, e le misure di sorveglianu tono ancora forti e severe. Si le.me tempre che dal.la ttnere e1ea qualche ,cintilla di fuoeo. Si vive sempre nell'ansia. Mohe ,-olle i morti fanno più paura dei vivi, e ti dice che i morii rivoluzionari di Kroo11adt siano mohi. Pietrowrado, l5 giupo. (Dopo pranzo) Abbiamo domandato di vi1itare Kronltadt. Vennero subilo aollente una infìni1ì di obie– zioni. Alla 6ne, per teneft'.i tranquilli, ci promisuo la vi.lita se riuscivamo ad avere il tempo. Rifacendo u.oa visita alla ciuì con più calma, mi convinco ■cmpre più della futo– sità di questa grande cittì. Nella parte me– glio situata, lungo la Neva, fra una conti– nua serie dì giardini, lungo 11 1trada che deve portraei • Kronstadt, vi è il famoao Parco delle Pietre. Era uno dei luoghi più hmuosi di Pietrogrado, e, in tulle le innu• merevoli ville ,parse in questo grande parco, dai bolllcevichi vennero create - or'è più di un anno - delle eue di ri1)0IOper operai e case di cura per bambini g:racili. Vditiamo uno di quc,ti piccoli ospedali. E' una villa tituata in uno dei tanti iso– lotti che la Neva, bifon::andoti e conlorttn• do.si , forma, E' un istituto di cu.ra per bam• bini mala1i, moralruenle e 6sicarnenle. L'ospc• dale funziooa da un anno e ricovera bam• bin.i d'ambo i ,cui. I piccoli pazienti pos- 515

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