Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962
maoiCestò il suo attaccamento al fatalismo circoslanzialisla più assoluto e non perse l'occasione per disprezzare la zavorro ideologico che frenava la C.N.T. nel1a sua marcia; il secondo Ieee una severa aulocrilica delle clau• dicazioni del Movimento e insinuò una certa tendenza retlifìcatrice. I due conlendenti si rivolsero durissimi rimproveri ed implacabili accuse. Il segretario generale della C.N.T. manifestò in uno dei suoi inter• venti: u Preferiamo geltare il noslro bagaglio letterario e filosofico, che costituisce una pesante zavorra, per polerci inserire e conseguire, in un domani, l'egemonia. L'attuale debolezza del Movimento deriva dagli scru• poli nutriti dai compagni nei riguardi della milito.rizzazione sin dal prin– cipio. Le collettività de,•ono acceuare la tutela ufficiale per poter benefi. ciare dei credili concessi dal governo». Inoltre criticò la gestione ministeriale di Garcia Olivcr e quella di Joaquin Ascaso quale presidenle del Consiglio di Aragona qualificandolo donchisciollesco. Qualificò come palio di non aggressione que11o firmato dalla C.N.T. con Largo Caballero e, nello stesso tempo, esaltò le virlù del patto C.N.T. •U.G.T. del 18 mano che, secondo lui, 8\'rebbe con1enu10 l'avanzala nemica. Attribuì la stessa virtì1 miracolosa al ritorno della C.N.T. al governo e nel Fronte Popolare Na:ionale. Esaltò la figura di Negrin ed affermò che non ,,i era un altro uomo degno di sostituirlo. Secondo l'opi• nione de11'oratore, Negrin si era sco1Hra10, con successo, con i comunisli. La maggior parie del discorso fu dedicalo contro il C.P. della F.A.I. definendo ridicolo un suo documento e accusandolo di aver sfiorato il deliuo di • alto tradimento» 1 • Inoltre accusò la F.A.I. di « manovrare con Aza,la con il proposito di negoziare la pace» 1 • Il Comi lito Peninsulare re1>licò: « Bisogna uscire dalla 1u1ela di ehi sottovaluta i nostri prineipii. Chi non ha idee non deve pretendere di gui– dare il nostro Movimento. Il bagaglio dottrinale e la lctt.erat.ura decadente a cui si è alluso, non possono essere motivo di disprezzo da parte di anar• chici degni di queslo nome. Sa a qualcuno le nostre dourinc non piac– ciono ( ...) è meglio che si discosti da noi. Questa tendenza di giustificare tutto è nefasta e ci porta su posizioni poco onorevoli ... Siamo ottimisti per• chè abbiamo fiducia in quello che abbiamo realizzato, e bisogna superare le presenti difficoltà ponendo fuori dalla direzione del Movimento quelli che non credono nell'organizzazione per ignoranza o per apostasia. Pre- 1 Il documento della F.A.I. 5e:gnalna gli errori e combatleTa l'influcnra comuni11a nell'esercito e quella dei ruui netto Staio Maggiore e gli scandalOAiabu!i del SJ.M. 1 La F.A.f., convii,ta che alte personalità connrgesscro 1ul punto di vi1la di 1baru• :uni di Negrin, concertò un incontro con il Presidente Azaria ller sondare la 1ituazione. Uno 1lcgli intermediari (Antonio Carcia Birlan) disse, dopo la guerra: • Fu un'impusa e1clusivnrncn1e nostra: Federic:t Montseny, S1111till11n cd io, per dire apcrlamente ciò che pen111vomodi Ncgrin e di lui, al che 11iinvitò a sbarazzarci del dillatorc, ma era mollo ecoraggiato •· Secondo Araquistain, Aiaiia aveva progettato di dc1tilui,e Negrin, ma questi replicO: • Non riuscirete a dcslituinni, e te lo tenlerelc n1i metlerò a c-:apodi un movi• mento di maue e ddl'C5Crcito t'he mi è fedele•· 504
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