Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962
çccellente di orientamento e di lavoro. Le attività degli antifascisti spa• guoli de,•ono tendere a che tutti comprendaoo e pratichino tale linea di condotta ». Era passata un'altra tempesta, ma non l'ultima. L'll agosto ,•i fo una crisi di governo. I ministri che ra1>1>resentavano le regioni autonome (il basco Manuel lnijo ed il catalano Jaime Ayguadé, si dimisero dal Gabi• nello a causa dei decreti sull'intervento nelle industrie e della militariz. uzione dei porti che ledevano gli interessi del regime autonomo. Erano lesi anche gli interessi dei lavoratori, ma il C.N. della C.N.T., col suo si• lenzio, da, 1 a l'assenso ai decreti. D'altro canto i decreti centralizzatori facevano parte del J)atto sottoscritto con l'U.G.T •. La F.A.I. cercò di levare la propria voce: « I decreti approvati dal Consiglio dei l\Iini.stri significano un attentato alla libertà ed ai diritti del popolo spagnolo. ( La F.A.I.) esorta tutti i partiti e le organizzazioni ( ...) a manifestare il proprio dissenso alla politica che suppone i decreti stessi ... ». Il patto C.N.T. • U.G.T. permetteva lo sfruttamento delle industrie di. guerra da parte del Sottosegret<rric,to c,gli Armamenti del governo centrale ed anche l'accentramento delle materie prime, la nazionalizzazione dei tra• s1>orti 1 del.le ferrovie e della na,•igazione, dell'industria J)Csante e della Bonea. In cambio di questa estensione del potere governativo si prevedeva un controllo misto degli organismi sindacali. Quelli chiamati a controllare erano, a loro "olta, controllati. Prima di pensare all'organizzazione del con• troHo, il governo 1>osein pratica lo sfrnttamento delle industrie di guerra in modo incontrollato. L'offensiva ccn1ralis1a del governo (u contrastala dai lavoratori, specie nella Catalogna, dove essi avevano creato queste industrie durante i primi giorni della guerra, quando il governo non pensava ad altro che ad orga– nizzare l'apparato dello Stato e le nuove forze di polizia. Dopo l'esproprio delle fabbriche di guerra da parte del governo ( la maggior parte delle fabbriche lavorava per la guerra), i lavoratori, in buona fede, dovettero dar conto del loro operato alla 1>letora di tecnici e burocrati piovuti sulle loro spalle. Alcuni dei supposti tecnici erano sovietici ed impiegavano molto zelo specialmente J>Crappropriarsi dei segrcli della 1>roduzionc bellica. Il favoritismo di partito aveva creato la nuo,·a casta burocratica. La crisi interna del Movimento Libertario scoppiò nell'intimità orga– nica durante la seconda <1uindicina del mese di ottobre. Dal 16 al 30 cli questo mese si tenne a Barcellona il primo Pleno Nacio11al de Resionules del Movimie11to Libertario. Il Pieno a,,c,,a il compito di esaminare la ge– stione dal 19 luglio 1936, decidere gli orientamenti da seguire e studiare la forma per coordinare strettamente le attivitìt delle Ire organizzazioni che lo componevano. In <1uesto Ple110 (senza dubbio il più ampio courronto organico dopo l'ultimo congresso della C.N.T.) si liberarono le energie compresse, che si erano polarizzale nel C.N. della C.N.T. e nel C.P. della F.A.l.. li primo S03
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