Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

festazioni religiose; profonda riforma agraria per la liquidazione del1a proprietà semi feudale; democrazia contadina secondo cui il contadino sarà padrone della terra che lavora; legislazione sociale avanzata; l'esercito al servizio della nazione e rinuncia alla guerra come politica nazionale; aspirazione della Spagna al rango di potenza mediterranea; ampia amni– stia per tutti gli spagnoli disposti a collaborare per la grandezza del Paese; garanzia ai vinti di non esercitare alcuna azione di vendetta. Il C.P. della F.A.1. prese immediatamente posizione contro la dichia– razione. Nella sua circolare del 13 maggio la denunciava come ritorno al regime e3i3lente al 19 luglio. « Si tratta di fare delle offerte più o meno precise al capitalismo franco-britannico per ottenere il cambiamento sperato. Ma non vi è dubbio che ciò risponde ai desideri accarezzati, da tempo, dagli attuali gover~ nauti per annullare qualsiasi trasformazione rivoluzionaria effettuata in Spagna». La circolare terminava rimproverando la C.N.T. di essere cor• responsabile di quella nota, perciò la F.A.I. «_libera da simili compro• messi deve e può seguitare a rappresentare il veicoJo delle aspirazioni e delle ansie rivoluzionarie dell'anarchia ». Il C.P. tornò alla carica con un'altra circolare: ((Significativo nel documento è, sopratutto, quello che manca in esso. Non si parla del 19 luglio, nè delle forze controrivoluzionarie che presero )e anni contro il popolo e furono eliminate radicalmente, nè si incontra una formula che garantisca le conquiste della classe lavoratrice e dei con• tadini ... In cambio lo Stato promette di garantire la proprietà, l'iniziativa individuale ed il libero esercizio delle pratiche religiose, di sviluppare la piccola proprietà, indennizzare il capitalismo straniero, ecc.». Il C.N. della C.N.T. si incaricò di difendere il governo. Nella circolare o. 12 analizzava uno per uno i punii ciel programma di Negrin per « con– futare le affermazioni ncgati,•e dei disfattisti ». « cl Pieno del settembre 1937 - affermava - fu decisa di fare no• stra e di(endere la tesi della consulta elettorale sotto gli auspici della Re• pubblica Sociali3ta e Federale. Nelle proposte, presentate da noi all'U.G.T., ed accettate dal Pleno Nacional de Regionales, includemmo una clausola che si rifaceva all'accordo di settembre. La dichiarazione del governo ( ...) parlava di Repubblica Popolare, cosa non contraria alla nostra tesi ... È ob– bligatorio, in una dichiarazione ufficiale, lasciare libero lo svolgimento dei culti religiosi, quando si sa di poter giocare importanli carte specialmente in Inghilterra cd in America. Poter attirare al nostro fianco l'opinione dei cattolici dei due P.resi, è di enorme importanza ... Non possiamo discono– scere che nè l'Inghilterra, nè la Francia, nè l'America, nè altra potenza democratica, vedano di buon occhio e possano aiutare un regime di collet• tivizzazione, di socializzazioni e di nazionalizzazioni retto da operai ... ». Il C.N. riafferma, con la circolare, che, in fondo, i punti della di• chiarazione di Ncgrin hanno un'importanza effettiva. La guerra di circolari tra i due comitati dette luogo a discordie per• sonati. Il 10 maggio il C.N. invitò il C.P. ad una riunione: 501

RkJQdWJsaXNoZXIy