Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962
di riforma del vecchio programma approvato nel marzo 1936 dalla Agru– pacion Socialista Madrile,ia. La stessa U.G.T. si è radicalizzata politica– mente e sindacalmente accettando, come 1a maggioranza dei sindacati socia– listi rivoluzionari, la missione rivoluzionaria che, a giudizio di Marx e di Lenin, spella ai sindacati nel periodo di transizione dal capitalismo al socialismo. Si è socializzata la C.N.T. nel senso di riconoscere la necessità dello Stato come strumento di lolla e dj consolidamento delle conquiste rivoluzionarie nell'interno ed all'esterno del Paese. Che gioia per un so– cialista poter leggere il programma di nazionalizzazione, di municipaliz– zazione e di collettivizzazione, contenuto nella proposta della C.N.T .. Sem• brano artico1i rubati al nostro programma socialista e, sopratutto, al sud– dello progetto di riforma della Agrupacion di Madrid. Bakunin e Marx che si abbracciano su questo documento della C.N.T. » 10 • La crisi del movimento libertario Nel corso di questa trattazione abbiamo potuto provare la quasi com• pleta subordinazione della F.A.I. alla C.N.T,, sin . dall'inizio delle ostilità rivoluzionarie del 19 lug1io 1936. Le cose, senza dubbio, dovevano cam• biarc. Una crisi sorda covava in seno al llloviment.o Libertario sin dai falli sanguinosi del maggio 1937. La pacificazione ed il cessate il fuoco! im– posto dai comitati superiori offesero profondamente i militanti rivoluzio– nari che, in quell'occasione, erano disposti ad andare fino in fondo nella lotta contro gli accaniti rivali ed i loro alleati. Il cessate il fuoco! non era soltanto un respiro per l'avversario ma anche, spostando l'ecruilibrio delle lorze, un modo per scoprire il punto debole dell'organizzazione libertaria. Il punto debole era costituito dall'incapacità di resistere degli elementi ufficiali della C.N.T.-F.A.I. Provocando i sanguinosi fatti, gli avversari si erano riproposti di con– fermare il grado di impunità per le future offensive controrivolu;ionarie. La reazione tra i militanti anarchici nacque dal presentimento che avevano circa la mancanza di influenza come Movimento. Effettivamente ciò che seguì al maggio 1937 fu soltanto una demolizione sistematica delle posi– zioni libertarie eroicamente conquistate il 19 luglio. Vi fu, per un pò di tempo, una speranza per una guerra vinta dalle milizie popolari. ì\fa in seguito al disastro aragonese ( primavera 1938), il futuro si profilava con tutta la sua tragica realtà. Timide reazioni si anda– vano producendo anche fra gli elementi più ottimisti. Persisteva, tuttavia, il costume di censurare negli scritti e nei discorsi ogni piccolo sintomo di vacil1amento morale di vittoria. Specialmente quando incominciarono a sentirsi gli effetti dei primi forti colpi come la completa perdita del Nord, 1 • Da una dichiarazione fatta alla slampa in quei giorni.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy