Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962
l costanti propositi della J.S.U. (il pii, visibile esempio di contagio comunista) per formare un grande blocco giovanile, che pensavano di do– minare mediante la tecnica di eliminazione degli a1lcati, urtavano contro la non meno forte resistenza della F.I.J .L. lu tutti gli accordi con i giovani comunisti, i giovani libertari seppero destreggiarsi senza {ar concessioni ai propri principi. Cercheremo di spiegare i latti, il più che sia possibile, con una esat– tezza cronologica. Lo stato delle relazioni fra i giovani libertari della Cata– logna ed i con{ratelli del resto della Spagna risale ad una delle mozioni del Congresso tenutosi, tra i primi, a Barcellona il l° novembre 1936. Nel Congresso si pose il problema della « pOJ>Osta fatta. alla Cioven.tù Libertaria della Catalogna, dal Pleno Nacional de Regional~ affinchè cnlri,w a far parre della F.l.J.L. ». La ris1>osta fu la seguente: « Sulla proposizione della F.I.J.L. il congresso, ad unanimità, concede il suo ingresso alla steua r~ clamando la piena autonomia per la Regional Catalana al fine di poter co~~ seguire le J>roprie relazioni con la F.A.I. ». Quest'azione condizionata implicava una fedeltà ad'oltranza alla classica linea di condotta secolldo In quale i giovani libertari della Catalogna segui– vano, considerandosi come una filiale della F.A.I. . Caso paradossale, la F.A.I. corrispondeva nel peggiore dei modi a tanta !ed'eltà dei giovani aqui– lotti, cos1ringendoli, minacciandoli, avviandoli a seguire la lortuosa linea generale del movimento. Defraudati nella !cdehà, i giovani libertari della Catalogna resero omaggio ad un'altra fodehà che ritenevano superiore: la di/e!a ad oltranza dei principi comustonziaU e permanenti quale opposi– zione al circostan.zialismo, replica alla teoria corrente secondo la quale « cir– CO!tan.:eimprevi!te e iniperative » avevano imposto il sacrificio circostan– ::ialc dei principi. Al Congresso del 1° novembre furono riscontrate delle divergenze di non poca importanza tra la maggior parte delle delegazioni ed i compo– nenti del Comité Regional. La proposizione della F.I.J .L. riportava il pen– siero del Comitato. La risposta era la volontà d'e11amaggioranza congres– suale. Il primo era docile agli orientamenti generali del movimento. Il secondo insisteva su posizioni di classicismo dottrinario intransigente. Esi– steva una certa differenza di opinioni tra il Comitato regionale ed i suoi rappresentati; tra la Gioventù Libertaria della Catalogna, i giovani libertari e quelli del resto della Spagna. Il conflitto passò inavvertito durante tutto il 1936. La maggioranza dei giovani si trovava al [ronte e non pensava ad altro che a lare la guerra. Non bisogna sorprendersi della firma del patto del 17 novembre, tra i comitati della Gioventù Libertario. della Catalogna. e quelli della Gioventù. Socialista. Uriificato. della stessa regione. Il patto stesso era una specie di 'suite' a quello stipulato, nell'agosto tra la C.N.T. e la F.A.I. con il P.S.U.C. e la U.G.T. Il contenuto del patto giovanile, uguale a quello stipulato tra le organizzazioni maggiori, era pili che spettacoloso: . « ComJ>rendendo che i momenti che attraversiamo abbisognano della massima coordinazione degli s(or-1.i(... ) si costituisce un Comitato di Coor- 433
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