Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962

Negli strati anarchici e conCcderali, l'idea di una federazione nazio. nale con tale caratterizzazione, con una personalità organica indipendente, non solo era considerata come un pericolo deviazionista, ma ra,•,·i,·ava la ,•ccchia 1>0lcmica sugli inconvcnieuti di dh•idere i militanti in vecchi e giovani, polemica che realmente ponen di fronte i rappresentanti della vecchia e della giovane generazione, con tutti i pettegolezzi immaginabili. A pai-1e ciò, le due tendenze giovanili si mantenevano Ccnne sulle J)roprie posiziom. l giovani catalani rimprover8\'ano i Cratclli del Centro come organi.:.::.atori e cen.trali.sti ricevendosi come giusto cambio, gli epiteti cli catafonisti e separatisti. La divergenza si accentuò dopo il 19 luglio. Per quanto si riferisce alla F.1.J.L., sin dai primi mesi della rivolu– zione essa adottò, in quasi tutte le regioni della zona libcrn, 1118lessa posizione collaborazionjsta che aveva caratterizzalo le organizzazioni liber– tarie. La F.1.J.L. poneva le sue decisioni a rimorchio di quelle della C.N.T. e della F.A.l. La Juventucl~ Libertaria~ era rimasta priva dei suoi elementi più attivi. I Comitati tendevano a rimauere con i ·militanti 1>iùindispensabili: 1a grande maggioranza degli aderenli era stata presa dall'ardore della lotta, arruolandosi nelle milizie che andavnno al fronte. I <Jlrndridei militanti rimasti in sede, ridotti al minimo indispensabile, erano esentati dagli obblighi militari. Nei primi mesi di guerra l'esenzione, quando ern necessaria, era concessa direttamente dai comitati confoderali; più tardi, tale facoltà divenne privilegio delle autori1ì1, nlle quali venivano sottoposte le richieste dei comitati sindacnH e politici. Il problema delle esenzioni creò, nelle retrovie, tutta una serie di orgnnismi burocrutici che propendevano a convertirsi in casta. Durante i primi mesi di guerra, l'arruolamento nelle milizie non era obbligatorio ma volontario. Il governo mobilhava continuamente mediante decreti, ma tale mezzo aveva un'efficacia rnoho relativa. I centri ufficiali d'i arruolamento non erano affatto affollati. Quelli che sentivano il dovere di andare al fronte esercitnvano una pressione morale sugli indecisi, dando ot"timi risultati fino a quando durò la verginità rivoluzionaria. Jnn11uzi tutto i giovani e gli anziani prc(erivano arn1olarsi nei bnttaglioni di volontari organizzali dai Comitati di propria simpatia. A causa della partenza per il fronte dei propri aderenti, i comitati gio. vanili delle retrovie si trovarono ad essere sottoposti a <1uellidelle organiz. znzioni maggiori. Si spiega come la F.I.J.L. intervenisse come orgnnizza– .zione in molli organjsmi del fronte antilascista, ottenendo incarichi amministrativi e di governo. Tale linea collaborazionista portò ad una aerie di contatti con altre organizzazioni giovanili, ed alla intensa partecipazione all'elefantiaco movimento del patto di unità per il controllo (remoto) della Gioventù Socialista Unificata,, È giusto ammettere, però, che se la F.I.J.L. non oppose resistenza alla psicosi circostanzialista che angosciava la C.N.T. e la F.A.I., non è meno certo che seppe mantenersi immune, come i suoi fratelli maggiori, dal con– tagio stalinista. 432

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