Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962
oppongono delle argomentazioni cavillose e claudicanti. Le critiche ad un riconoscimento giuridico dell'obbiezione di coscienza si muovono, in so• stanza, su tre direzioni: A) 11 problema dell'obbiezione non è rile\fante iu quanto, allo stato attuale, il numero degli obbiettori è molto esiguo e non giustifica un qualsiasi provvedimento legislativo; B) Quei pochi obbiettori esistenti io Italia appartengono a partiti di estrema sinistra; C) li rifiuto di prestare il sel'vizio militare contiene un aspetto asociale ed amorale in quanto, per l'art. 11 della Costituzione, la Repubblica italiana << ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà clegli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali ». A queste argomen– tazioni principali ne seguono altre talmente inconsistenti e destituite di fon– damento logico che non meritano neppure una segnalazione. Per i sostenitori <lei riconoscimento giuridico è facile argomentare nei confronti di chi ha orecchie per ... non ascoltare: a) li problema non con– siste nella rilevanza od irrilevanza, nell'abbondanza o nella scarsità del numero degli obbiettori; è un problema morale. Se anche si trattasse di un solo individuo e ques10 solo individuo dovesse esser condannato da una legge ingiusta, la legge dovrebbe essere modificala. Appunto perchè si 1ratta di una minoranza, essa merita il riconoscimento da parte della mag– gioranza. Del resto, esiste tanto un problema di queste minoranze che le autori1i1 militari si pl'Coceupauo di annic111arle irrogando loro una serie di condanne a catena, senza contare che le autorilà hanno tulio l'interesse a coprire con la cortina del silenzio i moltissimi casi di obbiezione. b) So– stenere che gli obbiettori appartengano ai ,,artiti di estrema sinis1ra è una menzogna perehè il problema 11011è soltanto avverlilo dai settori marxisti, 1.nada altri settori: si ricorda, in proposito, il 1,roge1to di legge presentato nel 1949 dall'on. Calosso e dal dcmocris1ia,w Giordani. Sog– giungono i sostenitori della legalizzazione dell'obbiezione: Non solo è una menzogna, ma è una pretestuosa posizione di chi non vuole intendere. fn. fatti la iniziativa va valutata per ciò che essa rappresenta e non può ,ivere alcuna im1,onamm la fonte che le promuove. e) La terza argomcutazioue contro il riconoscimen10 giuridico dell'obbiezione di coscienza, sotto l'ap– parente ingenuità del richiamo ad un articolo della Costituzione, contiene una pesante dose di mala(ede. Chi mai s'è dichiarato sostenitore di una guerra aggressiva? Nessuno Stato, neppure quello germanico, a mezzo di Hitler, ha dichiarato che la guerra avesse scopi aggressivi. Se l'Itali.:1, dunque, avesse davvero l'intenzione di rispettare la CosLiiuzione, non avrebbe certamente concesso alle lor.te militari americane di occupare basi del suolo italiano, non avrebbe fatto e non farebbe la politica dei blocchi cd avrebbe optato per una soluzione di neutrali1à assoluta. Come si sarà rilevato, nlle botte cieche e menzognere di chi ha lutto l'interesse a mantenere in piedi un apparato di forze pronto a scatenarsi iucousultamente alla prima occasione « storica », seguono le pacate e pre– cise risposte di coloro che, attra\lerso la caudicità e !'1:quivocità di norme ap1>osite, richiedono l'a1,poggio df'llo Stato nell'approvazione del dirillo per gli obbiettori di coscienza.
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