Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962
esportazioni agricole, le difficolti1 si moltiplicarono: il <<miracolo)> eco– nomico europeo non poteva non colpire in maniera decisiva un'economia fondala tuttavia sul grande latifondo e su un'industria non rinnovata negli impianti 13 e balordamente danneggiata persino dalla cattiva distri– buzione dell'energia elettrica; su una politica di bassi salari e di soltoccu• pazione, su una struttura delle classi ancora sostanzialmente identica a quella del secolo scorso. Sicchè, alla 6ne del 1958 il paese si tro,,ò nuova– mente sull'orlo della bancarotta. Anche questa volta, il salvataggio di Francisco Franco venne operato dalle democrazie occidentali, che ammisero la Spagna nell'OECE e le accordarono prestiti per 546 milioni di dollari, a condizioni che essa realizzasse un scrio J)rogramma di stabilizzazione. Ma il Caudillo, invece di realizzare una affettiva stabilizzazione, mediante un piano che preve– desse la modernizzazione dell'economia spagnola ( liquidando le remore costituite dai privati interessi, i quali come s'è detto costituiscono i pun– telli del regime), raggiungeva una parziale ed a1)parente s1abilizzazioue e un controllo dell'inflazione mediante un piano che colpiva fortemente i redditi fi11si, i salari dei lavoratori. Fra l'altro, l'attuazione di tale piano prevedeva l'aumento di alcuni prezzi co11trollati dallo Stato 1◄, la limita– zione della spesa pubblica, la restrizione del credito, un'ampia lihcraliz. zazione delle importazioni. Pertanto, un'operazione che doveva servire all'economia del paese e che mirava alla sua europeizzazione, in vista dello speralo ingresso nel « Mercato Comune )) 1 producevano invece affetti disastrosi. Mentre per l'aumento delle esportazioni agricole, ma non dcl1a produzione agricola - il che denuncia una ulteriore compressione dei consumi - la bilancia commerciale spagnola passa,•a all'attivo; la libe– ralizzazione delle imp0rtazioni e le altre misure determinavano la dimi– nuzione della produzione industriale, il (aJlimento cli numerose piccole e medie imprese, l'immobilità dei salari nominali - quando le esigenze di ridurre le giornate lavorati,•e nou li decurtava consiclercvolruente -. In soppressione delle ore straordinarie in tutti i sellori, l'aumento della disoccupazione e del caro vita. Le notizie che abbiamo potuto raccogliere sui salari di talune cate– gorie di lavoratori, dal 1944 al 1962, denunciano una situazione effettiva– mente tragica. 13 Si C<lnsideri che le ferrovie sp:1gnolc. dotale di materiale ,·cechis.simo, sono ancora a Mlaia unica; che il parco automobilislico è per il '10% in cirC<llazioncda 20 anni: ehe la flotta merc11ntilc ha il 38% del tonn. che ha supcuto i 40 anni; che nel sellore tessile il macchinario e cosi ,•ttchio da c!Trire un rendimento di 2/3 infcricrc a quello italiane: che nelle miniere di carbone delle Aslurie si utilizzono i muli IKlf trasportare il materiale cstralto. In altri 1crmini lo rh·oluzione industriale in Spagna è ancora agli inizi e, per di più, esso e C<1minciatomale per ragioni ,li falso Jlrc5tigio e 1>er11u111ctu.1za di precise dirctti,·e. Cfr. in merito A. Dei. BocA. op. cit., p. 85. 1 • Tariffe ferMviarie, tabatthi, prodot1i petroliferi ccc. 396
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