Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

Si tratta di una risoluzione pret– tamente razionale la quale, anche se non accontenta interamente l'ateo, inquieta sicuramente più il teologo che lo scienziato. lnohrc l'asserire che gli atei ne– gano Dio perchè gli argomenti coi quali viene difeso - in buona fede o meno - da quelli che si ritengono investili di missione divina, « non sono condotti con sufficiente serietà 6loso6ca », riteniamo che in tale fallimento la « serietà filosofica » sia proprio la meno colpevole; poi– chè lunghi secoli di esperienza, in gran parie tragici, non sono certo trascorsi senza lasciare alcuna trac• eia nel sangue e nel cervello degli uomini; e voler quindi insistere che l'ateismo dipenda soltanto da una banale mancanza di serietà espositi– va, è, quanto meno, esagerato! « Alcuni respingono Dio in nome della libertà, occorre dimoslrare loro come l'esigenza assoluta costituisce la libertà, e l'uomo tanto più svi– luppa la libertà quanto più attua questa esigenza assoluta ». Qui vi è un piccante sapore dia- 1ettico e che forse confonderà un poco il lettore non tanto abituato alle proposizioni filosofiche. In ter• mini più semplici e più schietti, di– remo in breve che la libertà è il concetto più discusso e più inaffer• rabile ad un tempo, e che tuttavia ognuno si sente in grado di definirla o di conoscerla a fondo. Con questo, però, non intendiamo di definirla un'« idea fissa », come fu tentato dallo Stirner, poichè in realtà esiste, anche se nella sua essenza è. rela– tiva ( e sono appunto i momenti più dolorosi della storia che insegnano qual'è Ja vera libertà). Prima di dimostrare che la liber- 342 tà e<1uivale ad « esigenza assoluta », sarebbe necessario di chiarire bene cosa ci nasconde e cosa ci riserva una tale esigenza. S'intende forse che ponendo una profonda volontà di credere in Dio si acquista per que– sto una illimitata libertà? Questo, in particolare, potrebbe a\'verarsi per il tormento soggettivo di qualche individuo; ma nell'altrettanto tor– mentosa realtà della storia premono altri e più immlti Cattori. Una sem– plice « esigenza assoluta » di Dio è ben lontana dal risolvere tutti i più spinosi problemi della vita: ci sono ben altre e ben più pressanti esi– genze ... « L'ateismo è possibile - ha dello il relatore Padre Lotz - soltanto perchè l'uomo è toccato da Dio; un essere che non è toccato da Dio, tace di Dio, per lui non esiste pro• blematica di Dio. Dio ci tocca da sempre e questo essere toccati da Lui è costituti,•o dcll'esislenzn uma– na, è un Dio che si comunica e si nasconde insieme, perciò è mollo facile e molto difficile nel tempo stesso trovare Dio, il più vicino e il più lontano. Dio si nasconde per lasciare all'uomo la libera decisione, la possibili1à di dir di no, per cui la tentazione e la possibilità dello ateismo appartengono all'intimo co– stitutivo dell'esistenza umana. L'atei– smo quindi nasce per Ja struttura dell'esistenza e della nostra cono– scenza di Dio ». Tali parole hanno tutta l'aria di commuovere o di convincere; ma è più facile che Cacciano sorridere. Questo eterno giocare a rimpiattino tra Dio e l'Uomo rappresenta pro– prio una insufficiente «serietà filo– sofica » da parte dei teologi, i quali pur di dimostrare l'esistenza del

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