Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962

eato d'Adamo, che Dio costituisca una Trinità, che lo Spirito Santo sia disceso sugli apostoli c da questi sui preti o che i sette sacramenti siano necessari alla salvezza dell'uomo, etc., etc. 1 predicano delle dottrine assolutamente estranee a quelle di Cristo. Questi non ha mai fatto men• zione nè alla resurrezione, nè all'im• mortalità dell'uomo al di là della tomba: esse sono delle rozze gros– solanità. Tolstoi accettò Ja dottrina di Cri– sto per il suo buon senso e non per la sua lede in una rivelazione; non esiste una ragione superiore che deve giudicare una linea di condotta nella serie interrotta di azioni alla quale è assoggettata la Yita dell'uomo: è soJtanto la mia ragione che deve es• sere giudice della mia esistenza. L'uomo riconosce la verità a mezzo deJla ragione e non a mezzo della fede. L'amore deve essere Ja su1>rema legge: esso è sempre abnegazione del benessere personale a beneficio ,lei prossimo; consiste in uno stato di be• nevolenza per tutti gli uomini, allo stesso modo che si trova nei fanciulli. Dire che l'amore secondo Ja dollrina di Cristo è la nostra Jeggc suprema equivale a dire che l'amore conforme aHa ragione è anche la nostra legge suprema. Il postulato, che si deduce dalla legge clcll'amore, è quello di non op• porsi al male con la violenza: « non opporli al male significa: non op– porti mai ai cattivi, cioè non opporli ad alcuno con la forza; cioè non commcuere nessuna azione che sia contraria all'amore ». Questo postu, la10 dà origine così al principio della non-resistenza al male. Tolsloi respinge ogni norma pog– giata sulla volonlà degli indi\•idui, mantenuta dalla forza, specialmente da quelJa dei tribunali, che si allon• taoa dalla legge morale, differcn• ziata nei diversi territori e che può essere mutata sempre arbitraria– mente. Anche se il dirillo, in epoca pre• cedente, impedì la violenza tra gli uomini, attualmente esso - stante la riconosciuta legge della filantro– pia e della carità - è in contrasto col postulato della non-resistenza al male. li potere non condanna, attra– verso la forma immutabile della Jeg– g:e, <1ucllo che è eia tempo negato e condannato dalla pubblica opinione; infatti mentre l'opinione pubblica nega e condanna quelle azioni che sono contrarie alJa legge morale, 111 legge, invece, condanna e perseguita soltanto certe azioni: essa non con• danna l'egoismo, la dissolutezza, la crudeltà in tutte le forme in cui si prcscnlano, ma soltanto alcune azio– ni. Per esempio, condanna certe forme di. egoismo, come il furto e la frode, certe forme di dissolutezza e di crudelli1, come l'adulterio, l'omi• cidio, il forimen10, evidentemente autorizzando tutte le altre forme di egoismo, di dissolu1ez1.a e cli cru– deltà. Gli uomini che fanno le leggi non sono infallibili, nè diventano tali per il fatto che si riuniscono « affib. biandosi » il nome di Senato o qual• che altra parola; sappiamo in qual modo si fabbricano le leggi, così come sappiamo che esse sono il prodotto dell'egoismo, della truffa, della lolla dei partiti e che la ,,era giustizia è allontanata ed avversata; ecco pcrchè il riconoscimento di non importa <Juale legge è segno di ignoranza crassa. Soltanto le leggi di Cristo, e non 289

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