Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962
LewNicolajewitch Tolstoi (1828-1010) I principali scrilti di Tolstoi sul diritto, sullo Stato, e sulla proprietà tono: « Le con/ea,ioni » ( 1879), « Breve di11erta:ione sul Vangelo,. (1880), «Il mio credo» (1884), « Clie fare • ( 1865), « Il regno di Dio è in te!, cristianesimo come nuo• va conce:ione di vita e non come dottrina mi,tico » (1883)'. Per Tolstoi l'anarchismo è quella do1trina che considera la esistenu liberala da ogni go,'erno, cd il cui SCO!)O si realizzerà ller mezzo della 1 Ohre 1 11ue11e01>ere (delle quali dia• mo, in fondo noia, i litoli di lin1u1 1ede-– -.:1). l'E. ha consuhato le ,eguenti: ChriJ– lenlum un,I l'1terland,liebe, deul.teh von LA. ll1ull' (Berlin ,. d.). tnidotta in fran– ce.e eol titolo: L'uprit chretien et le patrioti.ime - (Paris. Per-rin, )391): Celd! Soiiale Betroclitun&M, fleuuch i:on Au&usle Scl1ol: (Berlin 1891), in france.e col tilolo: L'ar&enl elle lrtwail- (Pari1, fllmmarion. 189:?); - Reli&ion und Moral. Antwort au/ eine in der • Et/ii.u;/1e11 Kultur • &e"ellte Fra&e, deut!t:h ,·on So1>hie Bchr ( IJerlin, 189\): - Uber (/ru I.Abt.n. deu15eh 1·011 Sophit. Behr (Le.iptigu 1889), in lrancete wl litolo: Qut.lle e,r ma vit.? (Pari,, 1888). rPa, sol/en u:ir al,o 1/11m? deut.teh von A11gu1t Sc.-hol1 (Berlin 1885), in francete rol lilolo: Ce q11'il /aut /aire (Pari.§, 1-'iM'hbacher, 1885): Kur:e Darle&""' du Ecangelium, deut«h ,·on Paul L1uterbad1 ( Leip:iii! •· d.): - /xu Reieh Cotlu is, in Euch, ode, da, Clirislf.nlum oI, eine neue l~benMJ11f""""&·nichl ol, myuische /.,t.hre. deutM.h 1'011 R. Loewenreld (S1u11gar1, l..ei11- •it, Berlin, Wien, 1893), in franefl5e col 1i1olo l..a ,alut ell e,1 vou, (Pari&, Perrin, 1893); 1Pa, 10/le.n u:ir 1/enn tlwn? deulM:h von Il. von Samso11-Hi111111eùtjem1(l..eip,;ig, 1886), in Iran~ wl titolo: Ma t:0n/wion (Pari•. Savine, 1887). 288 forza; pertanto egli non dc6oisce la sua dottrina come anarchica. A base del 1uo 1>ensiero s1>ecula– tivo, Tolstoi, 1>rcnde il « Cristiane– simo>, cioè la vera dourina di Cri• sto e non già quella delle chie1e cristiane, ortodoue, cattoliche o pro– testanti. Le chiese, benchè appaia ciò strano, sono state tempre ostili alla dottrina di Cristo ed hanno in comune con esse soltanto il nome, e ciò perehè rappre,entaoo l'orgoglio. la ,•iolen:ta, l'autocrazia, la cristalliz– zazione, la morte, mentre il« cristi•• nesimo • è umiltà, penitenza, sotto– miYione, progresso, ,•ita. La chiesa, per far 1>iacereal mon, do, ha trasformato la do11rina di Cristo in modo tale che da essa non non deriva 1>iùalcun obbligo 1>ergli uomini, i quali, così, ,,ossooo con– tinuare a vivere come per il 1>as– sato: la Chiesa cede11e duanti al mondo e, dopo avergli ceduto, lo se• gue. li mondo visse ,,ioJando in lutto le do11rine di Cristo e la Chiesa invenlò delle so11igliezze 1>er dimo– strare che gli uomini - i <iuali si strainfischiano dei precelli di Cri– sto - lo seguivano lo stesso. Ciò che si differenzia di pili dalla dottrina di Cristo è « il dogma dclll'l fede cristiana », cioè l'insieme di (1uci dogmi non intelligibili e, per ciò stesso, inutili. Noi non conoscia– mo alcun dio. creatore del mondo origine di tutte le origini. ma Dio come spi rii o dell'uomo, come co– scienza delruomo, come conoscenza della ,•ila: lo spirito libero, ragio– nevole ed indipendente daUa ma– leria, che ogni uomo riconosce in se slcsso, è quanto noi chiamiamo Dio. Quanli pretendono che Cristo ab- 1,ia voluto riscatlare, col suo sangue, l'umanità decaduta a cauu del pcc-
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