Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962
ti, che si costiiuirà la grande socie– tà fraterna ». Nel dicembre 1851 ci [u il colpo di Stato cd i fratelli Rcclus con qualche altro lanciarono un mani[c. slo che costrinsero Elia e Elisée Rc– clus ct prendere la ,•ia dell'esilio. Vanno in Jnghiherra 1 poi Elisée in lrlanda do"c si occupa cli agricol– lura; di là parte nel 1853 per l'Ame– rica del Nord do\'c esercita ogni sor– te di mestiere. Dal 1859 al 1867 1>ubblica una serie di articoli sulla geografia e sulla politica. Durante la Comune elci 1871 è arrestalo con le armi in mano assieme agli ultimi re. sis1cn1i, [cderati tra di loro. Passa di 1>rigionc in prigione e finisce per essere condannato alla deportazione, 1>ena che [u commutata in esili.o in seguito alla protesta di 1rnrecchi scienziati inglesi, a capo dei quali era Darwin. Si stabilisce a Clarens dove scri\'e la sua Geografi<, U11iver– sale. Collabora al Tra11ailfo1tr (11 Lavoratore) ed in seguito passa a Jcau Gra\'C la redazione del suo giornale Le Révolté. che, in seguito ad un sequestro, prende il nome di La Révolte. Nel 1890 va in Svizzera e si sta• bilisce a Ginevra do\•e nel 1892 ft. nisce la sua geografia ed elabora la J>refazione del libro di Kropotkin La cotiquisla del patte. P. Kropotkin, si è appena pronunciato al congres– so di Friburg in (a\'Ore della « pro– paganda del tatto», pcrchè « l'idea cammina appoggiandosi su due for– ze che si completano: la propagan– da del [ano, e la efficacia della teo• ria, e se vi è una delle due forze che agisce più dell'ahra è l'azione e non la teoria ... ». Rcclus (u libero docente all'Uni– versiti, «libera)) di Bruxelles per lo 282 insegnamento della geografia, ma a causa delle sue idee il corso {u rin– viato a t~m1•0 indeterminato . .Ma da lui si imparò a conoscere l'a11.1rchia, a considerarla con attenzione cd a rispettare l'ideale che essa csprime– ,,a, cd cmche coloro che non ade– rivano alle sue idee forano costret– ti ad ammirarle. Egli era amante ed entusiasta del– la natura: « Apprezzo sempre e for– temente ed intimamente il buon ca– lore del sole, il mormorio delle [o. glie, il soffio del vento, la uobilc so• norilù di un bel verso e soprattutto la carezzc,•olc penetrazione di una parola amica )). Le sue pagine sulla bellezza della natura sono indimen– ticabili. C( Quanto la natura ha tatto, in (a,·ore di coloro che sulla terra so[– frono, per Cargli coraggio, (>Crcon– soJarli uelle ore di amarezza, per dargli una forza nu0\'8 nella grande battaglia della "ita! Se gli 01>pressi non avessero potuto ritemprare le loro energie, e rifarsi un'anima nuo– va con la contemplazione della ter– ra, dei suoi grandi paesaggi, da mol– to tempo ormai l'iniziativa e l'auda– cia sarebbero state completamente soffocate. Quolunque sia l'avvenire dell'umanità, qualunque sia la forma dell'ambiente che l'uomo si darà, la solitudine, in ciò che resta della li– bera natura, diventerà sempre più necessaria agli uomini che, lontano dai confli1ti di idee e di parole, \'O• gliono, ritem1>rare il loro pensiero n. Ciononostante egli a\'\'erte: « La natura facendoci tro1>1>0a• mare Ja solitudine, ci altira lonta– no dalle lotte in cui ogni uomo di cuore ha il dovere di combattere per la giustizia e la libertà. Sì, la na-
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