Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962

unisce tutti i suoi membri, virtuo!i o crimina1i, e riconoscere che, iu ogni delitto, ha una sua responsabi– lità. Ha avuto cura dell'infanzia del criminale? Gli ha dato un'educazio– ne completa? Gli ha facilitato il cammino della vita? Gli ha dato dei buoni esempi? Ha fatto attenzione affinchè uesse tutte le probahi• lità di rimanere onesto o di ridi,•en• tarlo dopo una caduta? E se non l'ha fatto, il criminale non può tac– ciarla d'ingiu!lta? » Al diritto della forza che domina nella natura selvaggia, è ora di !O· stituirgli la giustizia che è l'ideale di ogni uomo degno di questo nome, Perchè la storia abbia un potere creatore di cultura, deve essere trai• tata da opera d'arte, ma deve anda– re contro tutte le tendenze di una epoca. « La storia, per quanto in là possiamo risalire nei secoli e per quanto studiamo diligenlemente al• torno a noi le società ed i popoli, civili e barbari, progrediti o primi– tivi, ci dice che ogni atto di ubbi– dienza è un'abdicazione, che ogni servitll è una morte anticipata; ci dice anche che ogni progresso rag. giunto è proporzionato a11a libertà degli i!!dividui, all'uguaglianza e al– l'accordo spontaneo dei cittadini; che i seco]i di sco1>er1efurono queJli in cui il potere religioso e politico erano indeboliti dalle competizioni, e in cui l'iniziati,•a umana a,•e,,a po– tuto tro,•are una breccia per pene. trare allo stesso mondo che un ciu(– fo d'erba cresce attraverso le pietre sconnesse d'un palazr.o ». Le grandi epoche del pensiero e dell'arte che si i;usseguono a grandi intervalli nel corso dei secoli - la epoca di Atene, quella del Rina!ci- mento, <{Uelladel mondo moderno - n11ingono sempre In loro linfa origi. 1rnle in tempi di lolla che si rinno• vano incessantemente e in tempi di mwrchia. Sono le occasioni per gli uomini energici di combattere per la libertà. La vita che si rinnova con~ tinuamenle e si tro,•a di fronte sem– pre all'imprevisto, non può adattar• si a condizioni elaborale in uu tem• 1>0che appartiene ormai al passato. Mentre Malatesta in Anarchia seri• veva che « per risolvere il problema !locinle in (avorc di tuui, non C' 1 è che un mezzo: espropriare con la ri"olu– zione i detentori della ricchezza so– ciale e mettere tutto a disposizione di tulli e fare in modo che tutte le forze, tutte le energie, tutti gli uomi• ni di buona volontà che esistono nella società operino per provve• dere ai bisogni di tutti •, Reclus nota: « 1 0, ]e lrasformazioni si fanno con lentezza, e per conseguen:r.a bi• sogna lavorarvi intorno con altret– tanto pili coscienza 1 pazienza e devo– zione. Nella fretta di una ri,,oluzio– ne immediati\ ci si espone per rea– zione a dis1>erare <1uando si constata la forza dei più assurdi pregiudizi e razione delle passioni catti,•e. Ma l'anarchico cosciente non dispera mai: egli vede lo s,•ilu1>podelle leg• gi storiche e i c11mbiamenti gradua• li della societi1 1 e se non può agire sull'insieme del mondo che in misu• ra in6nitesimale 1 almeno può agire su sè stesso, la,•orare a liberarsi 1>er• son11lmeote di tutte le idee 1>recon– ce11eo imposte, a raggruppare a po– co a poco attorno a sè degli amici che ,•ivano ed agiscano ne11a stessa maniera. E' da vicino a vicino, con 1>iccole società solidali e intelligen• 281

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