Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962
nari, se ,,re!IU!)POngono o la con!ler– vuione di alcune forme dello Stato tradjzionale o l'egemonia di un de– terminato gru1>po 1>oli1ico sulle m■!Se J>opol■ri ( dilt■tura ciel partito • dittatura !lui prolelari■to). 3) la transitorietà di delermi– n■te situazioni iu cui il ,•ecchio non è ancora definitivamente scomparso e il nuo,•o non si è ancora definiti– vamente affermato costituiscono un (alto. non 1>0Hono costituire un principio. li princiJ)io è l'afferma– zione del nuovo coni ro il vecchio, è la realizuzione della socielÌt senza classi e senza slato. f: im1>robabile alcun tipo di rivoluzione in cui il nuovo si sostituisca 1tl vecchio in modo nello e repentino, senza una lotta lunga cd alterna, Il compito del movimento operaio d'11Vanguar– dia è quello di combattere nel corso di uno o di una serie di episodi ri• ,·oluzionari, conlro tutti gli ostacoli e i pericoli (rappo111ial cammino del socialismo. a cominciare appunto dalla teoriuazione del periodo Iran. sitorio; 4) condizioni fondamentali di progre!!o di una 9ocietà socialista in marcia sono da una parte una ,·ita a!ISOCÌata,rclla 1u una rete di as– semblee liberamente elette, run~io– nanti dal basso ,•erso l'alto, sulla base del più esteso auto governo e dal– Paltra la più completa libertà di as– sociuione, di riunione, di propagan– da per tutti i grup1>i politici che accettino e ris1>et1ino l'organi1.1.azio– ne econo1uica colle1tivista e l'asse110 sociale federHlista. Tutti ques1i srnr)· pi fruiranno dell'uso del patrimonio colle1tivo (sedi, tipografie, radio, etc,) 1>crl'es1>licazione della loro a1- 1ività. La teoria del partito unico è da respingere come la 1>ia1taforma della restaurazione del 1>otere di classe, in forme burocratiche ed oli– garchiche. t altresì da respingere come una utopia assolutistica la teoria che po– stula la fine dei gruppi politici, da sostituire con strutlure controllate di tipo corporativo o di democrazia or• ganica. Se è chiaro che i gruppi politici operanti nel.la società socialista si presentano con caratteri dh•er!li dai partiti politici 01>cranti nella socielà borghese, è altrcltanto chiaro che la sola garanzia di libertà e di pro– gresso per la società socialista, con– siste nella disponibili1it cli un mar– gine senza norma, in cui si formino e fii sviluppino le forme nuove e i111• 1>revedibili del divenire sociale; 5) la di!esa interna ed esterna della rivoluzione socialista può es– sere assicurata solo da una vigilanu rivoluzionaria generalizzata, dalla solidarietà delle forze intcroniouali del proletariato. e so1)ratu110 dal progresso stesso della ri,·oluzione al– l'interno e dalla sua espansione all'esterno. Ogni limite posto al processo ri,·o– luzionario. ogni rinuncia al 1>rogram– ma ri,•olu.zionario. ogni tentativo di conservazione del vecchio addotto come mezzo per difendere il nuo, o. in effetti non salnno la rivoluzione ma favoriscono o la reazione del ,•ec. chio o la dcgener81.ione del nuovo. Queste le tesi degli anarchiri. In quale rapporto stanno qucs1c 1esi con la realtà storic1t? In f1uc110: che le tesi degli anarchici sono stalc dimostrate giuste dalla rcaltì1 storica. Oggi è evidente che gli nnarchici non solo avevano ragione nella cri– tica della socialdemocrazia, quando asserivano che nel piano riformista 273
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