Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962
Nou è f'Olo l"cditoria che ha da– vnnli a sè un enorme lavoro. ma anche gli storiograri hanno il loro 6° piano quinquennale da porrnrc a termine. Il XX CongreSi-.O del PCUS ha dato precisi orientamenti in 1>roposito. Mikoian ha criticalo il Bre1,·c corso cli storia del PC (b) 3 - uu testo di cui avremo oc• casionc di parlare 1>il1avanti - ha irn'ilato gli storici a frugare 1>erhc– oe negli archivi, ha dichiarato dw il settore della storiografia è (( il J>ill arretrato>) dell'allività ideolo– gica del PCUS, ha lamentato ("he non esista uno studio scientifico se– rio sul 1>eriodo della rivoluzione e della guerra civile. In particolare, egli si è soffernrnto su due (<zone)) della storiografia sovietica: la sto– ria delle organizzazioni del par– tito nella Trnnscaucasia. di cui ha deplorato la tendenza a sopravvalu, tare l'importanza di certi latti ed il molo di certe persone (leggi Sta– lin e Beria), ignorando altri fatti ed· altre persone (leggi Zinoviev); la storia del movimento ri,•oluzio– nario in Ucranin, dei cui sviluppi si sono date interpretazioni fnn– tasliche, attribuendo la responsabi– lità di determinali fenomeni socia– li (e qui Mikoian ha citalo Mnknò cd il movimento per le « comuni. )), che, egli ha precisato, non fu sol- , tanto ucraino, ma comune a tulio il parlito), alla a11ività sabolatrice di alcuni dirigenti del parlito. 1< Sca– rabocchi >> sono stati definiti da Mikoian questi indirizzi della sto– 'riografìa sovietica. Anche Suslo,,, nel suo intcr\'!'nlo. 3 Reclntto dnlla commi.~ione incaricata dtl C. C. del P. C. (b) dell'URSS 1938 - Ap- 1ao,•a10 tlal C. C. del P. C. (b) 1938. ha messo in luce come l'insegna– mento della storia del partito co– munista è stato finora impostato co– me una rabbiosa cd oziosa polemi– ca cou1ro il passalo, contro i po– pulisti, contro gli (( economisti )), contro i (< bundisti )), scnw alcun legame con il presente. Infine, la Pankratova, giìl autrice di una Storia e/e/l'URSS do\'e sono esposti con ordine tutti i luoghi co– muni della storiografia staliniana 4, ha J>rommcialo un diffuso intervento spccificarnmcnte dedicato al proble– ma degli studi storici in URSS. Ha rivelalo che nel suo paese non esi– ste nè una rivista nè u11 centro per lo studio della storia del pariito? ha ammesso che nelle Opere di Lenin sono stati operati dei tagli~ ha lamentato la mancanza di biogra– fie di Marx, di Engcls e di Lenin, condotte con criteri scientifici. Es– sa fra l'altro ha detto che « nella nostm letteratura. suUa storia del partito asst1i debole eco troua l'at– tivi.là svolta clai collaborat-Ori di Lenin, dai vecchi bol.sceviclii »; che, in riferimento alla storia ucraina, « fo, maru:,mza di un'aria /i.si delle basi sociali dei fcr1omer1i, l'intcr– pretr,:.ione soggettivistica eh tutti i nostri insuccessi, imputat.i soltanto al sabotaggio cd al tradime,uo di nemici o di iridiviclui dichiarati ne– mici, e la spiega.:.ione clei nostri mccessi come frutto del talento cli singoli dirigenti, costiwi.sco110 un residuo abbasuin:.a diffuso del culto della persomtlità, con cui bisogna far– la finita »; che infine « sbagliano quPgli autori i q1wli, contro le aQer• " B,u.:i1zusc1N, 8AZ1U:\'IC, FoCHT, P,1.N– JOtATOVA, Storia d,ll'URSS. 3 ,·olumi, Roma, Edizioni (li Cultura Sociale,1953.
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