Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962
esempio per gli altri, e una coscienzn lii voler continuamente agire in aceonlo con 1ale impegno; quindi: rifiuto della violenza; giustizia verso gli arabi, israeliani e non; equi là per lutti sul piano dei rapporti econo• mici e sociali; tramutazione della nalurn per amore dell'uomo, non delle grandi imprese o della tecnica; ecc. ccc. La posizione cli questa gente - sionisti o non, intellettuali o agricoltori, o l'uno e l'altro insieme, MAPAI o MAPAM - rientra in una generale concezione socialista della vita; poichè il capitalismo, anche <1uello con il neo davanti, che gli cambia appena appena Ja Caccia, non si può occupare, per sua natura, di problemi d'e,1uità o d'altri ideali di mulazione dell'uomo. C'è una evidente somigliuuza di contenuto psicologico, non di parole, fra questa gente e i primissimi pionieri e coloni ebrei, che salivano in Palestina per Cuggire l'Europa e le sue fondamentali ingiustizie: « An– dremo lontano tra monti e deserli per vivere con semplicità una vita belia e vera poichè noi crediamo nell'uomo e nella terra ... costruiremo u11a Israele libera dalle cntene del capitalismo europeo, il.luminando il mondo con i raggi dello spirito ebraico ... Creeremo unn nuova specie, intelligente, di contadini ... e non ci fermeremo neppure sulla soglia della famigliH e deJla scuola ... >>. Era un linguaggio e un clima da populismo russo, da Narodnaia Volia, lirico e romantico, ma certamente sano; nè si può negare, a sessanta-ottanta anni di distanza, che una parie del programma sia stato realizzato: che la campagna israeliana - come aspetto umano - sia unica al mondo e che in una parte di essa operi intensamente la vera libertà deH'individuo, cioè non la libera iniziativa di derubare, ma <1uella di lavorare con il prossimo; e che vi sia presente un altissimo livello di civiltà, esemplificato da1la politica economica del kibbutz di Shvat Adar: e( prima una casa per tutti, soltanto dopo un frigorifero per tutti; vietato iuvertire l'ordine dei servizi ». Mentre la principale causa d'involuzione del nuovo Israele sta proprio nella sua sempre maggiore dipendenza del capitalismo occidentale, e nel lasciar scivolare la situazione interna verso forme imitative appunto di quelJa occidentale; dove migliaia di famiglie posseggono ogni comodità, radiogrammofono e televisore, scaldacqua, frigorifero e lavatrice, una o più auto, una o più case; milioni d'altre hanno soltanto una stanza, un letto e un tavolo; <1uando non vivono, dormono e muoiono per istrada, come in India [che però è brava, perchè democratica; non cattiva e comunista come la Cina, che obbliga tutti a lavorare, a guadagnarsi un piccolo salario, a mangiare una volta al giorno]. Israele è come l'Unione Sovietica, la quale - nonostante i diCetti e i conlras1i, l'insieme di bello e brutto, giusto e ingiusto, di cui si com– pone - è uu paese che non si può non amare; come l'URSS ha un senso preciso nella storia, scopi e ideali umani da perseguire, un impegno con il futuro contro il passato: come l'URSS costruisce qualcosa di nuovo, che vale anche per gli altri. Con gli Stati Uniti invece, a dispetto della 1,olerzia ciel governo cli 252
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