Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962
33 Ecco Israele, quello dentro e quelJo foori dei suoi confini, ho come potuto vederlo e capirlo; tralasciare la seconda faccia, anche se non vista direttamente, sarebbe stato come voler guardare la realtà con un occhio solo, senza prospcttivu e senza profondità. Il primo Israele è causa del secondo, e ne è ancora condizionato, a quattordici anni di distanza. Lo splendore della nuova Gerusalemme, con le sue belle case borghesi, le sue ville patrizie, la sua stupenda università, esiste pcrchè a pochi chi– lomtri di lì ci sono le baracche e le ultime tende di chi scappando per paura (sacrosanto sentimento), ha 6nito per lasciargli spazio e beni. Par– lando d'Israele, non facciamo come i lucidi borghesi del triangolo indu- GcruSt1lc1111uc: la Cittadella e le ueccl,ie murt1. striale, che visitando Napoli o Palermo, la Basilicala o la Calabria, si ri6utano di entrare in alcune strade, o di [ar sosta in ce;ti paesi, per non vedere il rovescio del miracolo italiano; esistono tutt'e due - rovescio e controroveseio - e come sempre, come natura vuole, sono complementari; anzi sono una cosa sola. A giustificazione dell'atlnale politica israeliana nei confronli degli arabi, sia all'interno che al.l'esterno del paese, basala quasi unicamente sulla forza, complessivamente immobile su posizioni trapassate, l'argomento principale e corrente, governalivo semine ma spesso anche privalo, è che Israele sarebbe chiuso in tale solido cerchio di nemici, da non potersi permettere altra condotta. Nella realtà iuvece la situazione non è così rigicln, priva cli fessure e monocolore, come la dipinge la propaganda del Mapai e dei partiti di des1ra; poichè gli stessi nemici d'Israele sono pieni 248
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy