Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962

.aggiungendo ognuno più forli argomenti alle tesi dell'altro. Come aiutare finanziariamente la diaspora, perchè possa sopravvivere iu un mondo che le è tanto avverso? Se il governo israeliano non ci pensa per fortuna ci .sono gli imprenditori privati, gli industriali, i proprietari dei grandi agru– meti intorno a Tcl-Aviv, che si preoccupano di inviare all'estero i tre <Juarti dei loro profitti; e lo fanno unicamente per amore dei fratelli lontani. Come risolvere la grossa questione della convivenza fra i tredici mi– Jioni di .israeliti e i tre miliardi di goi,n nel modo più equo e più ortodosso'? Annessione, assimilazione, o associazione dei goim. da parte della dirigenza ebraica? Certo i goim. hanno diritto allo stesso identico trattamento degli ebrei; la costituzione lo afferma solennemente: i documenti di cui deb– bono essere sempre muniti sono pochi, non più d'una decina; se li hanno, possono lasciare la loro residenza, quando e come vogliono; per di più sono liberissimi di spostarsi, senza bisogno clella minima formalità, in una zona riservatagli, di cento chilometri per cento, intorno al polo sud. Anche rispelto alla religione i nou ebrei possono fare que1lo che credono; soltanto debbono farsi circoncidere, e riposare cli sabato ... La mensa dell'Artza lascia davvero molto a desiderare, innanzitutto come qualiti1, per mohi giovani anche come quantità; ma è alla merenda .che la reazione riesce a manifestarsi chiaramente, quando non tutti si .accontentano di tè o caffè, con due biscotti; sicchè il terzo giorno esplode in modo assai rumoroso. Se non ci sono più biscotti, almeno del pane ci sarì,; battono i pugni sUl tavolo, strisciano coi piedi, cominciano a gridare; sinchè qualcuno trova un ritmo e delle parole popolari per incanalare la protesta: Al - gé - rie - /ran - çai - se - nl - gé - rie - /ran - çai - se - al - gé •rie• /ran • çai - se; che ormai scandiscono tulli a lungo, con entu• siasmo. Poveri giovani, idioti utili all1OAS ! Sono ebrei, hanno vent'anni n1a pare abbiano il cervello politicamente già spappolato, come la maggior parte dei francesi d'oggi. Sulla Teodor Herzl, andando in Israele, ero in cabina con un ebreo funzionario delle poste algerine, che voleva dare una -Occhiata al paese e alle possibilità di lavoro, prima di trasierirvisi con la famiglia: aveva ancora negli occhi il terrore di un mancato linciaggio. Nei manifesti, nelle lettere intimidatorie dell'OAS a note personalità de11a cultura francese, d'origine ebraica, gli ebrei vengon definiti con tutt'una serie di epiteti della massima stupidità ma chiaramente indicativi di quello che i candidati padroni della Francia pensano di loro: ccmetechi, meticci, bastardi, aborti della streppa, ( per quelli d'origine russa) >). In compenso questi gli gridano viva l'AJgeria francese, forse per far piacere a un .governo che non è nemmeno il loro, ed è tanto diverso da come dovrebbe essere per rappresentare ciò che di genuino e di civile perdura nell'espe~ rienza israeliana; per far dispetto a degli arabi abitanti migliaia di chi– lometri lontano, che non hanno mai fatto nulla di concreto contro Israele. Ma tutta la situazione dei rapporti fra ebrei, francesi c arabi in Fran– cia e in Algeria, è piena di contraddizioni: in Francia la massima parte degli israeliti sono contro l'OAS, perchè questa li attacca continuamente; 237.

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