Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962
poveri diavoli ,con la scusa che credevano nel Bah, in realtà pcrchè face– nno qualcosa di diverso da ciò che voleva il sovrano; oggi li vantano come martiri, se ne servono per abbellirsi i natali, ma sono già arrivati a nascondere la Yerit~ dietro la porta e a propagandare l'ubbidienza al governo (Juale articolo di fede, esattamente come tutte le altre religioni. Fra due o tre anni, scrivono, terranno finalmente il loro primo concilio internazionale; di questo paifSO è evidente che se si dichiareranno a favore della guerra prevenliva ( contro chi non importa) per Ju difesa della 1>ace, non ci sarà affatto da meravigliarsi. 27 Ci sarebbe ancora un luogo &acro da vedere, non lontano da Haifa,. prima d'imbarcarmi; ormai mi sono immerso sino al collo, nella 1ueravigliosa sacertà delle istorie, che non sarebbe più il caso di tirarmi indietro; sicchè accetto l'invito di un amico che mi vuol portare, io mac. china, al luogo del sacrificio di Elia, sul Carmelo, dove questo precipita nella valle di Jczreel: un panorama stupendo, un racconto fantastico. li profeta Elia, vedendo che il suo popolo, dietro il cattivo esempio della regina lsnbella ( moglie del re Achnb, 800 e rotti prima di Cristo), sta decisamente abbandonando In vera religione, a11nuncia una siccità di tre anni ( o meno, se i colpevoli si convertono) e intanto lancia una sfida a 450 preti di Baal e a 400 proCcti di Astarte, invitandoli, appunto sul Carmelo, a una giostra infernale: ognuno invochi il suo dio, perchè mandi il fuoco celeste a incenerire un bue vivo, messo in mezzo a loro. Tutti 1>regano, gridano, danzano, spasimano, ma chi riesce a far cadere il ful– mine sul 1>overo bue, è naturalmente il bravo Elia; il quale, per meglio celebrare la vittoria, spinge col suo popolo preti e profeti gii1 dal monte fino alle sponde del Kishon e qui li massacra tutti; poi risale il Carmelo e finisce il miracolo facendo cessare la siccità. Bene; ma quando 1'amico mi nnnuncia che per un im1>rovviso im1>egno di lavoro non può più accompagnarmi a quel bel posto, nccetto 1a ri– nuncia senza rimpianti. Primo, perehè non riesco a capire, 1mr aveDClo del sacro u11 concetto vas1issiu10 e oltremodo clastico - che dia,•olo ci sia di sncro in quella storia e in quel luogo; secondo, perchè mi. ricorda la campagna del Sinai: la rece11te grossa porcheria inventata da un grande capo del popolo ebraico. L'ultima mattina d'IsraeJe faccio la conoscenza nell'ufficio di un amico, con un gionne arabo alto, molto ben disposto, che paro il ritratto della salute e del benessere. Ci scambiamo informazio,ii sulla nostra vita e sul no!tro luoro: io otto-nove ore al giorno e non riesco mai a (are tutto ciò che vorrei; lui sollanto due e sono più che sufficie11ti, afferma con orgoglio misto a degnazione, ma non mi dice qual'è il suo mestiere, tanto redditizio. Ha girato l'Europa in lungo e in largo, più volte, spendendo un mucchio di dollari: << Ah l'I111li1, 1 ah Roma, qua11t'è bella; e le donne poi I Vede, queste scarpe le ho acquistate l'anno scorso a Milano, dove si compra, come qualità, molto meglio che altrove ... DaJla Siria, dove ero fuggito con molti amici e do,•e in fondo non stavo male, sono tornato in 233
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