Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962
È neces1rnrio premettere - come abbiamo accennato in altri arti– <'oli - che il lavoro, in quanto gran– dioso Ccnomeno scaturito da un rap– porto uomo• natura, è indipendente da ogni idf'ologia politica; e come tale ha cff('tt.ivamente le sue leggi naturali e scicnti6chc ad un tempo. Ma queste non possono ritenersi ri– spettate o garantite per il fatto di essere dominate e direlle da un si– stema comunisrn o borghese: diven• tano sicure ed efficaci quando la so– cietà pone 1u11e le sue for-.tc e tulio il suo buon volere solo nel hl\'oro in quanto csl'lusivo fattore di prospe– rità e di benessere colletti,,o. Inoltre l'imprevisto ( ad esempio la pressio– ne eserci1atn da innovnzioni, ml– volta qua1-i improvvise, di carattere tecnico) è comunemente accolto co– me un fattore d'inquic1udine o di ,;quilibrio economico; e 1mò benis– simo ess:ere tale perchè nella dina– mica cconomicn vi è sempre latente o parallela la millenaria dinamica militare. Ogni crisi economica im– plica un allarme in f'ampo militare; e rumanitò non è ancora convinta che esistano ahri mezzi per uscire vittoriosa da simili crisi: agisce come quei marinai pirati, d1c quan– do eravamo ragazzi ci deliziavano at– lraverso i romanzi del Sal~ari: « T..n naw• affonda!? Ebbene, sfondiamo un barile di rlnn! ... ». Invece di cercare di salvare la nave della soeic1à, l'uomo preferisce ubriacarsi nel rlun offerto dalla bot– te df'lla gunra ... Abbiamo eletto che il capitalismo si è salvnto contrariamente alle pre– visioni di Marx; e questo non per– chè !-ia dipeso esclusivamente dal buon sen~o della socie1it capitalista, ma perchè in buona parte fu pure sospinto dalla « rivoluzione silenzio– sa » dello stesso lavoro, in quanto dinamismo di illimitati e s,,aria1i sviluppi. Il primo kno111cno - in apparen– za 11e111plice o di pura coerenza del sistema capitalista - che diede una svolta decisiva al capitalismo, è stato l'affermarsi delle società per azioni. Marx non aveva previsto un simile fenomeno, e naturalmente ai suoi !empi davanti alla sua esperienza e nl suo 1>ensiero egli ave,•a il ca1>ita– lis1tt come indiuiduo o tuttalpiù come famiglia. Difatti sino al 1900 i grandi mezzi di produzione erano in mani prcssochè priuat.c: In pro• prietà si s1,ecchiava, per così dire, nell'individuo, op1mre iu fomiglie d1e a,•evano lo stesso stampo delle monarchie assolute. Oggi possiamo trovare bensì l'individuo riccl1issi- 1110 ma non vroprieuirio assoluto nel senso che fu proprio del se4'olo XIX, cioè nel senso che il dcs1ino delle grandi imprese industriali allora <li– pcnde\'a esrlusivamente dalla in1cl– ligcnza o dall'arbitrio dei singoli re clclle grandi industrie. Tuttavia le previsioni di :Marx, circa la breve durata che avrebbe avuto la società capitalis1n, non era– no del tutto prive di fondamento di fronte ai mc1ocli e all'agire dell'in– dustriale • pndrone dei suoi tempi. f:: noto che il famoso economista pensava che l'inevitabile aumento delle ricchezze, del plus • 1X1lore, in mano ad una cerchia sempre piì1 ristretta di individui, rispetto nlla crl'sccnte potenza demografica elci poveri, avrebbe inevitabilmente crealo un pauroso disquilibrio eco• nomico • sociale, in modo tale che il pur posscnle capitalismo sarebbe 209
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