Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962
La vertenza è sulla strada di una soluzione posiliva. Va ricordato eo• munque che, se gli assegni familiari concessi in Svizzera sono iuCcriori a quelli versati in Italia, i salari base sono molto piì1 elevati. Un recente stud!o intrapreso dall'Unione Sjndacale Svizzera per la categoria dei metal• meccanici ( certamente una delle categorie italiane meglio retribuite) parla di uno scarto di 125 lire all'ora ( assegni familiari inclusi) a vantaggio dei lavoratori svizzeri, e più precisamente 2 banchi e 60 contro 3,50. Ed il cos10 della , 1 ita nei centri del triangolo industriale italiano non è cerio meno elevato che a Zurigo e Basilea. 3) « Fare venire in Svizzera le famiglie dei lavoratori italiani ». Nonostante un alleggerimento dei regolamenti che fissavano a Ire anni il soggiorno 1>rcalabile, prima dell'autorizzazione alJ'entrata della famiglia, ci troviamo dinanzi ad un aspetto dell'emigrazione che - basandosi sulle ragioni puramente concrete che regolano la società attuale e non delle le– gittime considerazioni umane dei 18\'oratori all'estero - appare come il più difficile ad essere eliminato. Da parte svizzera - l'immigrazione permanente ( ad esclusione cioè degli stagionali e dei frontalieri) rappresentando il 6% della 1>opolazionc totale - l'ingresso urnssil'o delle famiglie determinerebbe dei problemi di una certa gravità, come l'insufficienza degli alloggi e delle scuole. Da parte italiana il rischio d.i essere gravemente scossi 11ell'equilibrio sociale il giorno che, a causa di una crisi ecouom.ica, gli emigranti ( il cui numero sarebbe fortemente ampi.iato dai (amiliari) fossero rimpatriati ver• rebbe pericolosamente moltiplicato. 4) << Scuole bilingui per permettere ai figli degli emigranti di impa• rare l'italiano ». Sempre sul 1>ianopratico, si tratta di una richiesta che non tiene conio del federalismo svizzero anche in materia di educazione. Impossibile ehe gli italiani godano di un privilegio che gli svizzeri d.i lingua tedesca vi,,euti in cantoni di lingua francese, e viceversa, non si sono mai sognati di rivendicare. In caso di permanenza all'estero è inevitabile che iutervcnga, per lo emigrante e la sua famiglia, una assimilazione anche linguistica, che è del reslo augurabile per le due parti. Nessuno impedisce in ogni modo le autorità consolari italiane di orgnnizzare dei corsi complementari di lingua italiana, i quali sarebbero già di grande utilità per le migliaia cli emigranti analfabeti o semi-analfabeti. 5) « Abolizione della visita sanitaria alle frontiere ». Sebbene sia slrano che mai il go,,erno ita1iano abbia rivolto una idenlica richiesta, per esempio, alle autoriti1 degli Stati Uniti le quali obbli– gano gli ir.nmigranli ad una vera e propria quarantena, siamo d'accorcio che una misura elci genere è vergognosa. Solamente, si tratta di sapere da che J>arte questa vergogna si trova .. Se il minislro Su1lo invece cli viaggiare, i,u.magino, in lrcno speciale avesse a"uto il coraggio di condividere, magari in incognito, un comparti– menlo di seconda classe e se il suo viaggio fosse coinciso con l'espatrio io 189
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