Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962

duo ed :dia sot°i(•1:1 i prodotti del loro lavoro, bensì per defraudarli di unn parte del prodotlo t' per assi– curark1 ai non produ11ori; le leggi a protezione del govf'rno - monnr– <·hico, costituzionale o rcp~1bblictt- 110 che sin - sono falle 1>erproteg– gere le classi possideu1i cd i loro privilegi; le leggi a protezione del– le persone sono inutili e nodve per– chè è notorio che la paura della pu• nizione non fcrnu, la mano all'as– sa~sino. TI grado di <•voluzione al quale si ricollega il diritto giuridico snd1 sor– pn:a:snto dnll'urna11i1à; in cffeni la legge è un 1,roclollo l'elati,,amcnte moderno pcrchè l'umanità ha vissu– to secoli e secoli senza ,,ossedere al– cuna legge scritta: soltanto gli usi, ,·he lt1 costante ripetb:ione reudcva venerabili e eh<' ognuno acquistava sin dalla fanciullezza, regolavano le rc:lazioni Ira gli uomini. Fu quando la soc:i(•t:1 si sciss<' in due classi osti– li - l'una che ccrcavn di s:ahilire il proprio predominio, l'~ltra che c<'rcava cli sollrarvisi - che il vin– dtore si affrctlò a sancire il fallo com1lin10, a reudrrlo indiscutibile, santo e venerabile a mezzo della legge, sanzionata dal prete cd a1>· poggiata dai militari, Ma le leggi sarnn110 completamen– te abolite cd un diritto consuetudi- 1iario has1er:I per mantenere i buo. ni rnppor1i; le norme dell'ulteriore grado cli e, 1 oluzione saranno regolate dalla volonti1 comune e la loro ac– <·c1tazione gcnernle sari:1 sufficiente– mente gara111itt1 dal bisogno di cia– scuno del la\'oro in comune, <haimu- 1uo Appoggio e dalla sim1n1tia. Lo Staio rappresenta un ostacolo per il progresso: non impedisce lo 174 sfruttamento (lt•ll"operaio da 1rn1·1e del capitalista (' (}ucllo del c.ontadi- 110 dn parie del ln1ifondis1a; non scr– ,,e nd assicurare il lavoro J1è a dare il nutrimento. Esso è prc~e111e in tull.e le mtrnifr•Jòòtazionidella no~tra vita: dnlla eulla alla bara. I."!!;ifcra su ogni 110:òllra :azione, accumulando montagne di lc-ggi e di ortlinanze; prelf'va ingcnli so1111nesui ~udori df'I popolo. Chi dice (( S1ato », J1er~ss1iria– mente dice « guerra » 1 perchè uno Stato cerca d'imporre agli nitri S1a- 1i la JHopria legge, i propri lrall:tti commerciali 1>er nrricchirsi ,, dan– no di c1ues1 1 ulti1110. Accanh> alla guC'rra al di fuori dei confini nazio– oali, <·'è la gunrn i11tf'rr1t1. per la di– fesa dei ricchi conlro i 1>ovcri, del proprietario contro il proletnrio. Nè In forma dello Stato muta al– cunchè. li suffragio universale, a volte, protegge sino ad un certo pun– to la horghl'sia contro le sopraffazio– ni del polcre centrale, cioè senza <:he abbia bisot,rno di ri(·orrc-1·c W• stantemente nlla forza pN difender– si. Può servire a :a:labilirc l'f'qnili. brio tra due fon:<' di<' si disputano il potere 01>1H11'e nel abolire la do– minazione. Se il suffragio universa– le è un eccellente mezzo per risol– vere in maniera pacificu le contese tra governanti, esso non ha ulcwrn utilità per i governati. Lo S1ato è uu intralcio prr l'evo– luzione dell'umnni1:l; esso è d'ori– gine recente ed è venuto a sos1i1uirsi lenlamente alle libere conkdcr:1zio– ni: Chiesa, legge, forza militare e forza di ricchezza, ncquistnta co1 saccheggio, fecero causa comune e diedero luogo a questa istituzion<' colossale, a questa piovra d1e ha nome « Stato ».

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