Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962
Esiste un solo metodo, quello del– le scienze naturali, che deve essere .applicato alle società. Grazie alla fi– losofia evoluzionislica, s'è prodotto attualmente, in ogni scienza, un im– vortante mutamento. L'idea, sino ad oggi dominante, che tutto fosse stabile in natura è oramai t~·arnon– tata, pechè tuuo cambia e nulla re– sta formo: l'immobilil:l è la morte. Per gli organismi, questa evolu– zione è il progresso ed essa non mar– cia con <1uei lenti passi che le ·han– no voluto attribuire. L'evoluzione è continuamente interrotta da rivolu– zioni locali, e queste rivoluzioni - questi periodi d'evoluziorn: acce– lerata - fanno J}Urte dell'armonia della natura nello stesso modo che i periodi d'evoluzione rallentata. Kropotkiu applica queste teorie generali alla vita sociale degli uo– mini: una società è un insieme cl i organismi i quali si sforzano di sod– disfare i bisogni e nello stesso tcm- 1>0 di lavorare insieme in vista del bene della specie: la società è un tutto che serve a creare il massimo di felicità col minimo di fatica. Le società si evolvono da un'organiz– zazione bassa ad una alta e lo scopo di questa evoluzione, cioè il traguar• do verso il quale le società tendono, è appunto la creazione cli migliori condizioni generali; ciò che noi chiamiamo progresso è la via che conduce a quello scopo. l\fa anche in questo caso, l'evoluzione non si produce senza le rivoluzioni. Le so– cietà si evolvono con lentP.zza, ma esse hanno anche i loro periodi di rapida rivoluzione. Quando delle i– dee nuove, cercando di farsi strada per trovare applicazione pratica nella vi1a, urtano contro la forza di inerzia di quanti hanno interesse a mantenere il vecchio stato di cose, quelle idee, scardinando pregiudizi e tradizioni, abbattono istituzioni politiche, economiche e sociali: è la rivoluzione che diventa allora u– na ip1periosa necessità. È cla migliaia d'anni che i gover– nanti ripetono in tutte le tonalità: « Rispetto alla legge, obbedienza all'autorità ». Negli Stati attuali, una nuova legge è considerata co– me il rimedio di tutti i mali. La legge, però, non ba alcun tito– lo perchè sia rispettata dagli uomi– ni; essa è un abile miscuglio di eon– suetudini utili alla società - con– suetudini che non hanno bisogno di leggi per essere rispettate - e di usi i quali presentano utilità sol– tanto per i dominatori: questi sono invece nocivi per le masse e sono mantenuti con la minaccia di pu– nizioni. La legge, che vit:ne presen– tata come una raccolta di usi e di consueiudini utili a preservare la società, è uno strumento per man– tenere lo sfruttamento e la domina. zione dei ricchi oziosi sulle masse laboriose: dunque, nessuna missio– ne civilizzatrice della legge, ma sol– tanto il compilo di immobilizzare lo s,,iluppo dell'umanità. Studiando i milioni e miJioni di leggi che reigono l'umanitì1, si può agevolmente osservare che esse sono suddivise in tre grandi categorie: In prima a protezione della proprietà, la seconda a protezione del gover– no, l'ultima a protezione delle per– sone; ed, analizzando le dette cate– gorie, si gitmgeril a questa lo~ica e necessaria conclusione: inutilità e nocività della legge. lnlatti, le leg– gi a protezione della proprietà non sono fatte per garantire all'indivi- 173
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