Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962
della riserva, responsabile pernrn11c111edella di!esa di un quarlici·e, e conosce tutta In cit1ì1 metro per metro. Dalle finestre dell'appartemcnto (120 metri quadri, lrcntatremila lire i8-rncliane, pari a 8.250.000 11aliane 1 nel 1956) sito nell'elegante qunr1ie1·e di 'l'nlbieh, si domiua mezza Geru– salemme, molto oltre il confine: In cnsn è silenziosa, l)Crchè il figlio, parn– cndutista, è tornalo in liceuza di convnlcsccnza, improv,•ieamente, proprio 1>ochi minuti prima del mio nrri\,o: s'è ferito a- un occhio, durante una esercitazione, ha folto tma settimana d'ospedale e solo adesso i suoi vengono a sa1>erc tulla la storia, fortunninmente conclusasi senza con~e– guenze 1>er la vista. 11 padre (che è del Afopai), preoccupato, commosso e orgoglioso, lo chiama « il mio 1>iccolo eroe» e di qu.indo in quando cerca di carezzarlo; ma quello s'incazza, (a dei salti indietro e brontola grosse insolenze in ebraico, chiedendo soltanto pace. DoJlO i giorni di Nazàre1h e i modi dell'ospitali1à araba, piombare in c1ueslo ambiente pcrfoltamcnle lindo, tipico della borghesia europea (sono ebrei 1edeschi i miei ospiti), prendere il 1è con i pas1iccini e il to,,agliolino, in una profonda poltrona, è un colpo lii gruzia cui mi adatto con (elice rapidi1i1. Dopo il tè giro 1>ct·la città Ire ore, sotto la guida preziosa ciel mio ospile; che mi parlu c1uiet.1.1uen1c,di ogni edificio, strada, o pietra che abbia un senso, un ricordo, un valore. Ama In cittÌI quasi come i suoi figli, sembra che l'accarezzi delicntamcnte, non che In descriva, con ogni frase; e la percorre pare, con leggerezza, 1>cr non sciuparla. In <1ues10 modo I:. prima impressione di Gerusalemme, che ho ricevuto alla stazione, si muta radicnlmcnte; e finalmente vedo perchè il suo nome vuol dire (< cillà della 1>nce »: il ciclo è limpidissimo, d'un azzurro tenue e lumi• noso; l'aria è leggera e subito fresca, nppcnn inizia In sern; c'è un 1)0' di genie a passeggio, nelle vie centrali e alcuni negozi, di lusso, tengono Jlersino le velrinc illumim1te. Alle porle di l\faudelbnum ossen•iamo le sbarre sollevarsi per for passare una camionetta dell'ONU; nitro non esce d:, Israele per andare in Giordania, mentre dalla Giordauin, come dal Libano, entra tal\'olta una mncchiua di focoltoso turiflta tedesco o ameri– cnno. « Il personale che è rimnsto n for la guardia alla biblioteca delln vecchia unh•crsi1(1, sul Mon1e Scopus, isolata in mezzo al territorio gior– dano, quando torna in Israele per le sue ferie (quattro giorni ogni due mesi), deve venirci sugli automezzi delln commissione d'nrmislizio, allri– mcn1j non potrebbe». Giriamo tutto il giorno seguente e In mia guida con1inun la sun prc. ziosa presentazione della città: « Vede, a Gemsalemme c'è tutto e può accadere tutto; forse è 1a tenuità dell'arin, il colore del cielo, questo climn e <1uesto paesaggio che finiscono per dare alla testa. Pri1na della guerra ci ,•ivevn un monaco copio con le unghie lunghe mezzo metro, come gli an1ichi eremitii e vi fu il caso di un funzionario di banca che andò dal dottore a esporgli le sue strane angoscie. Hn la moglie incinta senza dic nè lni nè nitri ci siano affatto entrati, è sicurissimo cli eiò (specie di se stesso); dunque non può esser stato che lo Spirito Snnlo. li douore si fo ,•enir la signora, distinlissima, inappuntabile, cristianissima; la visita per 158
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