Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962

esserci cinque o ciuquanla persone alla funzione, 11ousi può mai pre,·cdere, dipende dal movimento turiSLico del giorno »). Sul piano culturale, allo sco1>0 di approfondire le sue conoscenze bibliche, il mio amico pastore si J.uantiene in istrelto con un professore della universiti, di Gerusalemme; e contemporaneamente mira ad istituire, o consolidare, mm sorta di (rntcllauza giudeo-cristiana. Ecco il ritrnuo, estremamente schematizza 10, di un missionario in Terra Santa: e la diffe– renza fra uno protestante e uno cattolico è probabilmente la seguente: il primo è un incrocio fra un diplomatico di buon senso, un bravo rappre– sentante di commercio, e uuo stndioso onesto; il secondo è quasi :.oltanto l'ultima mano di una lontana dittatura. La cliscussioue - amichevole ma sostanziale - fra <1ucsto bi-avo miis– sionario europeo interessato alla conciliazione cristiano-ebraica e la mia compagna cli gita, araba e neofita cristiana, non si è potuta, naturulmcnH·, evitare; sicchè fra uun tazza di buon té e una bibita fresca, il tiiscor6o è stato pressapoco jJ seguente. Il pasl.ore protcstar1tc: « Vede, io sostengo le ragioni degli ebn:i come con gli ebrei le vostre, per cui finisco per esser contrnddetto dn tutti i riconosco giustificate In massima parte delle vostre lagnanze ma comprendo i motivi che hanno obbligato gli ebrei ad agire in un certo modo, che .inizialmente parrebbe condannabile. Cercate di adatturvi, quindi, alla situazione di fauo e cli collabornre perchè si nonualizzi e sia accompa– gnala di quelle forme cli benessere e cli autonomia di cui godono le mino– ra11zc cli ali ri stati ciel mondo ». La ragazza araba: « l1ma11,,.itutto io non mi sento parie di una mino– ranza, e quindi non mi interessa se le minoranze, altrove, stiano bene o male. Sono gli ebrei che sono una minoranza in mezzo a noi, perciò ci pensino loro a trovare un mod.o per accordarsi con gli arabi, dentro e fuori Israele, e a convivere con noi. Una minoranza entrala in casa nostra con In forza del denaro e clcllc armi; la terra che si sono comprati, dalla quale ci hanno caccillli, è nncora nostra, secondo il diritto interna– zionale; sul pi:mo giuridico uoi siamo soltanto - e gli ebrei ce lo con– fermano ogui giorno - gente occu1>ata militarmente, non cittadini di uno stato, con diri1ti pari agli altri. Nemmeno come cristiana potrò mai acce1- tare che 11ebreo stia meglio di me, che abbia lui, adesso, quello che 1>ri11rn avevo io. Cristo - ma lei lo sa meglio di me - ha eletto di amare il l)rossimo come se stessi, non più di se stessi; perchè vorreste prctcnclere <1uesto proprio da noi?». Per visitare le rovine di Cafarnao (raccolte intorno alla sinagoga dove Gcsl1 veniva a insegnare), 1>osloquasi all'estremità settentrionale del la~o di Tibcriade, occorre pagare il pedaggio ai francescani francesi, che le hanno cintate, vi hanno cos1t·ui10 di .fianco lm convento e all 'ingrcr.so ten– gono in permanenza un Irate n controllare il traffico. Quando entriamo, nel 1en1ntivo di suggestionarci meglio, il frate esattore ci mette in mano un foglio di brulla carta da minuta, malamente ciclostilato, che r.outieue l'elenco delle maledizioni (una), dei miracoli (quattro) e clelle goa1·igioni 155

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