Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962
rati risale al 1700, e la roba piì1 vecchia ai tempi dei crociati, qunndo la furbizia araba preparò ai cristiani il pane pet· i loro denti. Sul sugrnto, ci sono le bancarelle strapiene di chincaglieria religiosa, come 1>re:,sotutti i santuari cattolici. La ragazza che mi guida !a un solo commento: la spesa enorme, inutile, per la nuo,•a costruzione, che ha il solo scopo dell'effetto e della propagauda; mentre fuori la gente ha fame; almeno dovrebbero spenderli, i soldi, per Iar delle alt.re scuole. Passiaino quindi alla chiesa ortodossa di San Gabriele, pure questo un altro posto <love anche qui ha avuto luogo l'Annunciazione; sotto il paviruento del tcmJ)io c'è la vera sorgente della Vergine, che poi va a finire sulla piazza antistante, ad alimentare la fontana cui ho ac..:eunato; è vicino a questa che arrivò l'angelo ad avvertire Maria dell'incipiente gravidanza - spiegano le guide -, sicchè essa intimorita, e commossa, andò a rifugiarsi nella sua cameretta, proprio dove ora sorge la chiesa. Quando ci entro, sta finendo una cerimonia nuziale; la s1>osa è tui.1 compagna di scuola della mia ospite, perciò do1>0 la cerimonia ci met• tiamo in fila, sotto il portico, per ricevere il dono: una scatole1ta in plnsticn n forma di cuore, piena di cioccolatini e di confetti. (}ui, uel centro clella Lerra santa, si muta coniessioue con la stessa Iacilitì1 e iudiffc. renza con cui nell'Europa cattolica si can1bia cli parrocchia: quesla ragazza era canolica, ma è diventata greco-ortodossa per seguire la fede del marito; in questo stesso giorno incontriamo un'altra amica, apl>e1rn sposata, che da ortodossa s'è folta protestante per l'ideulico motivo; e lo dice con la più grande indifferenza, come se raccontasse di quando s'è messa il vestito nuovo. La sera non ,,al la pena di restare in Nazitreth arabo.cristiana, è buia, solitaria, come abbandonata da Dio e dagli uomini; molto meglio andare a vedere lo shilam - il nuovo vasto quartiere ebraico che sta sorgendo su un terrazzo dominante la città vecchia - pulito, dalle strade ampie, pieno di vita e di a1tivitì1. Di giorno, da Nazàreth araba dello shikuu si vede soltanto un grosso edificio pubblico a solide linee geomelriche, lasciato iuterrotLo da mesi, che domina il panorama quieto <lelle vecchie case, con la forza di un pugno contro un viso muliebre. Di notte qucs1a parte di cielo è tutta chiara e anche qualche arabo vien su fin qui a passeggiare a godersi il fresco, ad amoreggiare dietro le case in costru– zione: è come se andassero iu un monclo nuo,•o, fuori dalle tradizioni che opprimono la loro viia d'ogni giorno, in uu ambiente piìt libero anche per loro.· Sono le otto di un sabato sera, quando ci arrivo con l'nutobus dalla città vecchia: tutte le finestre sono buie, non perchè gli alloggi siano vuoti, ma perchè gli abitanti sono fuori a passeggiare, come in una cittadina balneare europea. Le case sono di sliH diversi, non sgradevoli, l'abbigliamento della gente, molto vario, denota un benessere ruodesl'o, ma generale; le d'onne, come in tutto Israele, sono un campionario estrema• mente diverso e interessante, dai tipi più mediterranei a quelli piì1 uordici, dai modi dell'operaia evoluta, sicura dei propri diritti, a quelli <lella signora della borghesia europea, che ha conservato la sua classe, una 148
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