Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962
mi riguardano, che certo non sono una ragazza per bene, o peggio. E in piit ci perderci credito anche per il mio lavoro normale». Si nuti, una situazione simile in un paese felicissimo come Israele, dove i mezzi anti• concezionali sono in pubblica vendita, clo,•e in certi kibbu1z si foce,,ano i figli a in1crvalli. slabiliti, per ragioni di difesa o per non griware la comuni1ìt cli troppe spese; ma in questo campo l'osmosi è ~tnln quasi m1lln. Sono fatti impor1an1i, che dimostrano la distanza fra i due gruppi ellJici e la gravità di una situazione che da poco pili d'un decennio è JH•ssnla a carico del nuovo staio: anche tenendo conto della res1s1euza opposta dagli stessi interessati (riuscire a mandare a scuola una bambina araba in molti villaggi è ancora unn difficoltà, perchè si urta contro una millenaria tradizione di soggezione femminile), Israele, pur avendo già fatto molto, ha fatto molto meno di quanto avrebbe potuto, se avesse adottato verso le minoranze mHt politica pili degnn del ruolo ,li civiltà che esso proclama di rappresentare, cd in parte innegabilmente nttua. La min ospite, da brnvn cristiann, si sente in do,,crc cli 1110:,;trnrrui,. dentro e Cuori, tulle le chiese e gli islituti missionari pila i11q>o1·1antidella città; ma l'impressione che ne ricc,•o è che gli unici ser·i, in questa diver• lento giustapposizione cli confessioni, siano i protes1auti. Forse perehè arrivati ultimi, poco pili d'un secolo fa, nella patria di Cristo, forse per una loro naturale seric1i, di fede, (che li distingue immediatamente dal fostoso mercnntilismo delle altre denominazioni), non hanno nessun punto 1rncro, nessuna ricca chiesa da far vedere ai turisti; ma un grande ospedale 9 un convilto ottimamente diretto, con una sala di preghiera nuda come una catacombn, e una chiesa sobria di ornamenti. Quando vi entriamo In mia guida accenna a un uomo che sta spolverando i libri dei salmi .allineati sulle panche. « È mi povero mallo », mi dice sottovoce con una espressionc>– di paura e compunzione tale, che mi fanno scappar subito fuori. Di ciò che appartiene ai francescani francesi, oltre a un collegio cui stanno annettendo una moderna scuolu proCcssionale, vedo In glori:1 mag– giore: il suntuario dell'Annunciazione, che cosli1uisce il fondamento e il vertice di tutto il commercio sacro nazareno. Sotto la chiesa vecchia si scende a l'isitare l'appar1nmcn10 della famiglia di Gesl1, con la stan;,.a dove Giuseppe lavorava (si tratta di una specie di grolla umida e nuda); sotto fa nuova chiesa in costruzione - poggiante sopra pilastrà in <'crnento armato, sopraelevata come le case inventate dagli architetti modemi - si trova il locale dove ha avu10 luogo l'nnnunciazione. I=: lenuto meglio della abitazione, pii'1 pulito, ha un nhare con scritto sopra in l:1tino che lì la parola è divenuta carne e appeso alla parete opposta un qundretto con le istruzioni, sempre in latino, rcla1ivc ai vestiti che i preti giungenti cli lontano debbono indossare per dirvi messa; secondo i tali e tal'altri caJ)i– toli e pnrugrafi delle regole cnnoniche, o qualcosa cli simile. Sia a questo, locale sotterraneo che ai prcccdcuti si accede per un corriclojo tortuoso, 1uolto slretto, a gradini, che serve a dar l'impressione del rnistl!rioso e dcll'an1jco; in realtà l'ultima sistemazione architettonica di quesli inter- 146
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