Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962
La Cattolica è severa nell'ammissione dei giovani. Nel '41, per potersi iscrivere, i giovani che avevano conseguito il titolo di studio necessario erano tenuti a presentare, tra gli altri, i seguenti documenti: il certificato di battesimo, un e< documento di buona condotta rilasciato dal parroco d'ella Parrocchia alla quale l'aspirante alla iscrizione appartiene>), un << modulo informazioni per gli assistenti ecclesiastici » alle cui domande « l'aspirante alla iscrizione è tenuto a rispondere con esattezza», la dichia– razione di uou appartenere alla razza ebraica (chiesta anche agli studenti stranieri). Ora questa dichiarazione non è pili richiesta; necessari, invece, sono sempre gli altri documenti suddetti. Il grande sviluppo conseguito dalla Cattolica in questi ultimi anni è documentato anche dalle due nuove facoltà, quella di agraria e quella di medicina. La prima idea della facoltà di agraria risale al 1943: quell'anno, in piena guerra, il preCetto di Piacenza, De Bonis, suggerì a Gemelli di istituire a Piacenza una scuola di agrada per preparare i tecnici dcll'agri– eoltura. A fra' Agostino l'idea piacque, tanto pili che aprire una scuola del genere in quella città « significava poter lavorare al cenlro di una provincia all'avanguardia nell'agricoltura». Gli. scopi della nuova facoltà venivano beu presto dcfiuiti: « preparare i tecnici per le azieude agricole e promuovere r·icerche scientifiche nel campo delle industrie agricole per utilizzare nel miglior modo i prodotti del suolo. ». Ovviamente, non si deve dimenticare anche la funzione sociale, cioè politica, che un tecnico agrario, ideologicamente inquadrato, può svolgere « per la Patria e per la Chiesa », come ha ripetuto tante e tante volte Gemelli. Il frate pose le sue condizioni, e l'ateneo ouenne in clono dal collegio Alberoui l'area sulla quale sono stati costruiti gli edifici della nuova facoltà ed' i campi per le esercitazioni pratiche: una bella tenuta lungo la via Emilia. Il consiglio comunale di Piacenza, in segno di gratilndine, conferì a Gemelli la cittadinanza onoraria. i< per l'apJlOl'lO dato allo sviluppo culturale e industriale della eillìl )>. La .nuova facoltà ha 19 laboratori, apparecchi modernissimi e, secondo, il bollettino della Cattolica, « è una delle prime facoltà d'agraria del– l'Europa )). È stata riconosciuta giuridicamente con decreto del Presidente della Re1)Ubblica il 31 agosto 1951, ed ha iniziato il primo anno accade– mico nel gennaio 1952, con 35 studenti. Alla cerimonia per la posa della prima pictrn, il 23 ottobre 1959, partecipò il Presidente della Uepubblica Luigi Einaudi. La facoltà di medicina, istituita con decreto del Presidente Gronchi il 4 agosto 1958, è stata inaugurata il 5 novembre 1961 da Giovaw.1i XXIII. Gli edifici della nnova (acoltà souo stati costruiti a Roma, a Monte Mario, su un'area - la Villa del Sacro Cuore - di 36 mila metri <1uadrati, rega– lata nel 1934 al Papa dalle Ancelle del Sacro Cuore, e dal Papa donata alla Cattolica per la facoltà di medicina. A questa facoltà Gemelli aveva pensato per anni: era il suo campo, la sua prediletta speranza. Perchè la sognava e lu voleva? Lo precisò pubblicamente nel marzo del '58, pub– hJicando in Cronache <lell'Università Cattolica l'articolo: <e Perchè i catto– lici italiani aspirano ad avere una facoltà di medicina ». << Non per fare concorrenza allo Stato, - scrisse, - che ha danaro e docenti valorosi, 97
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