Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962
« Lctizin e riconoscenza - prosegue il prelato - sono nei uostl'i cuori per alta abbondanza di beni da lui (da Gemelli] venuti a uoi, a questa cittì1, al nostro Paese, alla Chiesa, alla cultura e alla vita del nostro tempo; e tan1a ci appare che ci affatica il calcolo di misurarla. Si, avremmo grande voglia cli tutto ricordare, di rifare In storia di questa vita avventurosa e prodigiosa e di veder balzare davanti a noi un profilo formidabile d'uomo, ben raro ai nostri giorni ... >). L'arcivescovo, però, s'astcune dal ricordare tuuo. ma mise in risalto la << Corte ortodossia di questo maestro fedele, discepolo di Pietro », che (< volle, col sacerdozio, eroicamente assimilarsi a Cristo». Poco pili di un auno dopo, il mattino del 15 luglio 1959, dopo uita lunga agonia, ha' Agostino si spegne. IL compianto della Chiesa, dei catto– lici, dei democristiani di Milano e dei loro alleati, è unanime. Nessuno osa ricordare <1uello che è già dimenticalo. li sindaco di Milano, Ferrari, nella seduta del Consiglio comunale del 20 luglio, con voce accorata esprime il dolore della città, che « ha perduto uno dei suoi cittadini pii1 illustri e che pili hanno contribuito al suo progreiSO spirituale, morale e culturale>>– Cinque giorni prima, a1>pen.'.l.appresa In notizia del decesso del rettore della Cattolica, Giovanni XXIII a\'eva inviato uu messaggio di cordoglio al cardinale Montini, palrono dell'ateneo: (( ... Noi formuliamo il voto che il retaggio delle 01>ere e degli esempi cli lauto nrnestro sia degnamente custodito e valga a ravvivare la fiaccola di quei santi ideali per cui egli nobilmente spese a gloria di Dio e per il bene delle .'.l.nimc, soprnttuuo della gioventù studiosa, gli anni della vita terrena ». La vita avventurosa di fra' Agostino o. f. m. non poteva meritare elogio più grande . .4 La mattina di sabato 1° agosto 1959, l'Uni\'ersità Cattolica del Sacro Cuore annunziò che aveva il suo nuovo rettore: il consiglio d'ammini– strazione nve,•a eletto il professor Vito, preside della facoltà di Scienze poli– tiche. La notizia stupi i dirigcn1i milanesi d'ella Democrazia Cristiana, ormai quasi sicuri ehe In poltrona di padre Gemelli sarebbe stata occupata dal professor Giorgio Balladore Paliieri, del ·c1ualc avevano sostenutQ la candidatura alla successione di fra' AgostinO. Si dice anzi che lo stesso frate, moreudo, avesse raccomandato l'elezione del professor Balladore Pallieri e che qucsht candidatura fosse stata sostenuta anche dal cardinal :Montini. Ma già prima che Gemelli morisse era scoppiata la battaglia della successione. Mentre professori, studenti, frati, monache, autorità si sucee– de"ano in un mesto pellegrinaggio al !elio sul quale fra' Agostino agoniz– zava, men1re si levavano sempre più forvide le preghiere di guarigione, le ostilità erano scoppiate. La linea del fuoco divideva i cosiddetti « con– fcssionalisti )> dagli 1( stalalisti )>. I primi fanno capo a monsignor Fran– cesco Olgiati - il vecchio collaboratore di Gemelli e profossore alla Cat10- lica - e al dottor Rossi, segretario dell'ateneo. Sono tanto legali alle « qnestioui d·eJla fede », che j loro avversari li hanno chiamati, appunto, « confessioualisti >>. Gli altri, - che vengono dai primi spregiativamente qualificati « statalisti » per via del loro peJJsiero socialmente progredito, - sono i professori, gli assistenti e gli studen1i che si raccolgono intorno 94
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