Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

supremi doveri, non è piìi luogo a discussioni, nè a incertezze per nes– suno ... L'ltalia di Vinorio Veneto e dei seicentomila morti è stata misco– nosciuta e dileggiata. I frutti della sua vittoria le sono stati quasi total– mente confi11cati ... Mortificnta ,: imbavagliata, l'Italia ha chiesto un giorno di avere un pò cli posto al sole... Le fu opposto un altro veto; e l'Impero non potè i;;orgere che grazie al "olore e al sangue freddo degli Italiani 1..·ontroIn coalizione dì cinquautnduc nazioni sanzioniste ... Quando, iu un ll\'\'Cnire che osiamo sperare e desiderare l)rossimo godremo dei benefici :1pportuti dal sacrificio, saremo fieri del dovere CO!llf)Ìuto e dei servizi rc!!-i,in umihù e disciplina, al nostro Paese ... ». Gemelli spera e desidera prossima, dun<1ue, la vittoria fascista. ID– tanto, .Francesco Vito, - il profes1:;oredi economia corporativa che a,•rebbe poi fotto carriera diventando rettore della Cattolica dopo In morte di Gemelli, - comincia :.t studiare In u: ricostruzione economica dell'Euro– pa », i piani fascisti e nazisti della nuova economia europea. Finirìt la aurnrchia?, si chiede. E risponde che « lungi dnll'csscrc la formula elci nazionalismo economico, In soluzione autarchica del commercio interna– zionale, rcttnmcnlc inl('Sa, è la collaborazione frn le ecouomio nazionali (o imperiali) ... >), l\iu In guerra conti1111:1.E mentre gli italiani muoiono in Africa e in Europa, mentre milioni di ebrei finiscono nei forni crematori, Gemelli celebra il decennale della riforma fascista dei codici penali, esaltando l'opera del ministro della giustizia, Grandi, per la redenzione del reo: « Noi cattolici dobbiamo battere le mani a un ministro Guardasigilli come Grandi, che ha dato cosi acuta e così efficace dimostrazione di essere degno dell'alta missione affidatagli di ca1>Odella giustizia in Italia ». Jl fascismo è esaltato in ogni occasione, come si vede: non c'è opera del rc~ime che Gemelli non a1)provi, o critichi anche solo superficialmente. Vita e Pe,uiero, intanto, pubblica le cronache mili1nri di Alberto Amante, naturalmente ispirale alla Cede nella ,,ittoria. Fiuchè, nel luglio 1943, caduto il foscismo, la rivista cessa le pubblica:r.ioni . Tace, cosi, Ja \'OCeufficiale dell'Università del Snc1·0 Cuore, dell'nni,•crsilì1 medioevale \'Olula e creata da Dio per mezzo del suo servo fra' Agoslino o. f. m. Gemelli, però. rimane al suo pos1O: è sienq)l'e il re11ore. Anche dopo 1'8 settembre. Solo nel '44-'45 si fa rappresentare dnl professor Vito, che diventa pro-rettore dell'ateneo e « si :addossò l'ingrato e pericoloi;;o compito di tenere i rap1)or1i ufficiali con Jr nutorità tedesche: e lo seppe fare con tanta abilità e tale di1>lomazia da permettere all'Ateneo di "ivere ». Questa rievocazione è ciel professor Ezio Franceschini, e risale all'8 dicembre 1945, giorno inaugurale del nuovo anno accademico. Il prof. Franccschini, preside delle facoltà di lettere e filosofia, era allora pro-rettore, avendo sostituito il 1>rofossor Vito, che gli alleati consideravano foscistn e gravemente compromesso col regime e con i tedeschi. Il '45 è l'anno della liberazione, ed' è naturale che il pro-reltote tenti di for entrare nella storia dell'antiJascismo anche l'Università cattolica. Il t·ompito spetta a lui, pcrchè 1>adre Gemelli, « per consiglio dei medici era in congedo per un 1>criodo di riposo ». Questa, la scusa ufficiale. In 91

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