Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962
Gemelli, intanto, non si stancava di richiamare l'attenzione degli ila• liani sull' « anno crudele»: « La mobilitazione degli italiani è generale - scrive nel febbraio '36 -, viviamo tutti in un'alta tensione ideale ... JI sacrificio di. oggi darà il premio ai nostri figli che in un'Italia pii1 grnndc, più ricca, pili forte avranno minori preoccupazioni di vita mate• rialc ... Profitteranno del nostro sforzo di oggi infinite popolazioni dell'A– rricn che dal sangue dei nostri El'Oi riceveranno libertà, ordine, lavoro, npreJl(lo i loro nnimi al soffio della civiltà italiana e della Icde di Cristo ... ». Eccoci a Faccetta nera. Chi volesse leggere anche un altro edificante docu– mento della perduta vocazione a[ricana del rettore della Cattolica, non ha t.:he da leggere in Vita e J>cn.ficro del marLo 1936 la recensione del irate al libro del <1uadrumviro Dc Vecchi « Orizzonti d'Impero », significativa. mente inlitolata Rivaluta:.io,ie della Somalia. All'indomani della « vittoria ahicana », il grido di gioia della Cattolica è lanciato da Paolo Emilio Taviani, che nel numero di giugno 1936 di Vita e Pe11siero scri"e: « Addis Abeba è i1.aliana ! La pace è ristabilita! Vittorio Emanuele I Il Imperatore d'Etio1>ia !... Anche il nuovo impero dell'Italia in Africa ha tla avere un significato spirituale. Fondato sotto i segni del Litto– rio, esso è l'erede cli Roma imperiale ... Dopo che Cristo è venuto e dopo che fu conosciuto, non "i può essere impero yitale che non s'ispiri alla dottrina universale del Suo Vangelo. Un impero che rifiuti spiri1unlmcnte H Cristo o è il caos, o è l'immensa officina dove anche gli. uomin.i sono macchine: così l'UJlSS. L'Italia ha oggi in Africa Orientale non le sue floride colonie, ma il suo impero, perchè allua anche laggiù i principi mussoliniani del ' "iverc pericolosamente', del 'credere, obbedire, combnucrc ' ... ». Ecco come Cristo e il Vangelo servono per giustificare ed esaltare nnchc il delitto africano. M11 é già l'ora di uuovc bauaglie, é l'ora di predicare la nuova crocia1u, la crociala anticomunisltl. Nell'ottobre 1936, tra' Agostino scrive l'articolo: « li cat1olicesimo unico ostacolo contro l'im•asionc del comunismo secondo l"inscg1111mcn10di Pio XI)). Dopo aver chiamato « !nmigcrnto libello >l il foglio ( Giustizia sociale) degli antifascisti rifugiati a Parigi, il rctlore della Cattolica, facendo eco al Papa, predica: « .. non c'é che una dilcsa contro il comunismo: la religione, e Ja Religione Cauolica. Avventurate le nazioni che, come l'Italia, questo comprcnclono e fanno della religioue il fondamento della vita nazionale». Chi vorrà mai smentire questa autorevolissima testimonianza che la religione catrolica era « il fondamento :I' elci fascismo? Del resto, questa di Gemelli non è una testimonianza isolata, personale. Tanto per fermarci 11ll'Univecsità Cattolica, un altro autorevole testimone è il professor Fran– cesco Vito, insegnante di economia corporativa. li profossor Vito, gio\'a dirlo subito, è l'attuale rcltore della Cattolica, colui che ha rnccolto l'ere– di1à gcmelliana. Come membro dell'U11i-011.c di Mali,1cs (un organismo cat1olico che s'occupa\'a di problemi sociali internazionali), nel con– gresso che l'Unione tenne il 22-23 settembre 1936 - nel quale fu deciso di preparare un codice morale internazionale - il professor Vito, propose, e Cece appro\'nrc, la pubblicazione di una « collezione di testi 87
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