Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962
guerra mondiaJc, il ] 0 dicembre 1914, esce il primo numero di « Vita e Pensiero, rassegna di cultura». t la rivista di fra' Agoslioo da Milano O.F . .M., il quale presenta il periodico con Jtn articolo programmatico che ha il titolo di un manifesto: Mcclioev«Us,uo. (( Ecco il nostro programmo, - scrive Gemelli -. Noi siamo medfoevalis1i. Mi spiego. 'oi ci sentiamo profondamente lontani, nemici auzi della cosiddella cultura moderna, cogi povera di con1enuto, cosi scintillante di false ricchezze tulle esteriori, siA che essa si pavoneggi nelle prelusioni universitarie o che, filantropica. scenda nelle Università po1,olari n spezzare agli umili il pnnc della scienza moderna. Ci muove a pietà questa povera scienza moderna. Essa è un aggregato meccanico di parti, non intinuuncntc elaborato, messo insiemi" seuza connessione iutima, orgunicu. Essa è un mosaico costrutto da un ragazzo anormale, che non ha il senso dei. colori e delle figure. Aucorn. Noi abbiamo paura di questa cultum moderna, non pcrchè essa alza le armi contro la nostra lede, ma pcrchè strozza le anime, coll'uccidere la spontaneit:l del pensiero... toi vogliamo diffondere una cultura organica. una cultura che eia il complesso nrmonieo di tutta la nostra attività spiri– tuale, una cultura ca1>.t1ce di permcllere alla personalità umana di svolgersi. creando il pensiero ... E una cullnrn avente <Juesti cara Iteri noi credinmo non possa essere da1u se non da chi chiede i. principi di vita al Medioevo ... Noi ritorniamo al Medioevo non per (1rrestarci e cristallizzarci in esso, mu per trovare in esso le armi efficaci e conquistare l'avvenire, ossia per for si che. come la Chiesa cattolica era allora l'anima della culturn, lo sin, o meglio lo dhcnga anche oggi ... Noi compendiamo il nostro 1>1"0· grnmma in questa 1>arola; Aleclioevali,mo! ... Questo è il nostro scopo: lavorare per la Chiesa cattolica ... lavorare per il nostro Paese, per rido11arfo " Gesù Cristo >). L'nrticoJo, scrive mons. Olgiati nel suo libro, « era la lraccia di quello che sarebbe stato il programnrn clell'universi1:1 ». Fra' Agostino sognava, e realizzò, l'w1iversi1à del medioevo. Cinque anni dopo la 1,ubblicazione di questo manifesto, il 2 a1,rile 1919, negli stessi giorni in cui - si noti la coincidenza - nel covo di piazza Sau Sepolcro, n Milano, .Mussolini fonda\'a il suo partito e scatenava le sue squadre d'azione, 1>adre Gemelli inaugurava, a Milano, i lavori del comitato pro11101oro dell'università cattolica. Ln !)residenza onoraria (u accettata paternamente dal cardinal Ferrnri, arcivesco,•o di Milano, mentre In presidenza effettiva fu assunta eia un nemico dichiarato della cultura, il ricchissimo conte Ernesto Lombardo, che ofTri"a generosnmenle per la carità, ma rifiutn,·a di dare anche un centesimo per la cultura. Natural. mente, fra Agostino s'accontentò della vice-presidenza, dnto che, di fallo, tutte le fila erano nelle sue mani. E in quelle della « Sorella Maggiore ». 111 signorina Armidn Barelli, che fu chiamata anche « la cassiera ». Codesla signorina aveva Conciato, l'anno prin1a, la Gioventù Femminile di Azione Cattolica (In <1ualc, nota compiaciuto mons. Olgiati, nel 25° anniversario poteva contare in un 1umo 4200 vocazioni per i monasteri). La signorina Armida, che detestava d'esser chiamata «presidente• e si faceva chiamare appunto « sorella maggiore», si dedicò - nota scm1>fe 78
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