Volontà - anno XV- n.1 - gennaio 1962
mento cli macchine e attrezzalure acquistate ratealmente, un sufficiente livello cli scorte, ecc.; oltre, probabilmente, a una tassazione elevata. . Il moshav dispone di cinc1uemila clunam di lerra (cinquecento ettari), coltivali a mais frumento cotone· o tenuti a vigna e frutteto; vi sono pure campi a gÌadioli, cs~lusivam~nle per l'esportazione dei bulbi; così come il cotone israeliano, di otlima ((Ualità, va quasi tutto all'estero, mentre s'importano, per lavorarli, i tipi pili scadenti. I capi bovini ciel mosh~v sono un ccnlioaio, allevali per la 1>roduzione sia di carne che di latte, 1D s111bulazione all'aperto e con modernissimi impianti (li mungitura. l?cl' diventar membro del moslrnv non occorre versamento di quota, ma soltanto un periodo di prova, che varia da sei mesi a un anno; la direzione. è affìclala a un presidente, a un segretario (praticamente la vera autorità per la gestione quotidiana) e a un tesoriere; sotto questi operano gli addetti alle diverse colture e ai servizi (acquisto e \'enclita dei prodolti agricoli, officina macchine, spaccio elci beni di consumo corrente, istruzio– ne, ecc.); il tutto coordinalo e controllato da vari comitati. Ogni carica è ele1tiva; qualcuna ha durata più che annuale; quelle di maggiore re– sponsabilità; restano per necessiti, di cose, alla stessa persona per pii, lunghi periodi. Al fine di sanare il deficit di bil;.mcio e cli occupare co– staulemenle la manodopera disponibile nel villaggio, è in istudio la crea– zione di una piccola imlustt·ia, possibilmente legala ad uno dei prodotti nel suolo: quale, non è ancora sin lo deciso. « La maggior parte dei nostri figli - continua Slunuel - hanno pres– sapoco la stessa età, quindi Crequentano ancora la scuola primaria, che abbiamo organizzato - per molivi d'economia - assieme al villaggio vicino, a pochi minuli d'autobus. Sohanto due sono arrivati atl'elà di dover anelar lontano a studiare, e per un anno sono restati fuori anche a dormire; ma la lontananza dalla famiglia creava problemi immediati per la loro educazione e di porlata generale per il moshav, in quanto li clislaccava anche - troppo presto per aver jf valore di una scelta cosciente - dalla vila della campagna. Siamo saliti in Israele per dimostrare che siamo un popolo come gli altri, capaci cli vivere sulla terra e della terra, rovesciando in tal modo la struttura socio-economica tradizionale agli ebrei. Infatti gli ebrei <lclla diaspora costituiscono, dal punto di vista delle loro occupa• zioni, un triangolo con la punta volta in basso: pochissimi agricoltori, un buon numero d'industriali, molli commercianti, moltissimi adde1ti alla ~(era pili alta dei servizi: finanze, assicurazione, credito, arte e cultura, ecc.; il che non accade per nessun altro popolo al mondo. Noi ci siamo fatti, da intelleuuali,. contadini e ci si~mo ri~sciti; ma vorremmo che questo mu~amcn_lo contrnuasse attraverso I nosln figli; perciò diamo loro un'edu– caz,on~ rnlesa a !ra!tcncrli presso di noi, nel villaggio: ci riusciremo? ~a. no, la ~cc!ta e libera~ non come in Russia, in Ungheria O in Cina; v~vrnm~ nei kibbutz o net mosh?v perch~ vogliamo slarci, perchè nessuno _ci obbliga a farlo .. Potremo [ar s, che i nostri figli decidano di continuare 111nostra opera, liberamente e con gioia? Anche in Israele, come clappertullo, la genie abbandona la campagna 50
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