Volontà - anno XV- n.1 - gennaio 1962
mobilista che li aveva accolti, credendoli svizzeri o scanrlinavi, che non l'avrebbe certamente fallo, se si fosse lrattato di tedeschi. 7 Cinque giorni di lavorn per settimana: dalle cinque alle _nove, dall? dieci alle due; oppure, dalle sei alle nove e dalle tre alle sei, quando s_1 fu vendemmia, poichè l'uva non vuol esser spiccata sotto la calur.a. Il ven~rd1 otto ore soltanto, e mai oltre l'una, poichè alle due parte l'ultima cornera per Haifa, dopo la quale i servizi pubblici c~ssano, per l'avvento d~l sabato· sicchè chi desidera trascorrere ahrove 11 luogo week-end, fa m tempo• ad approfittarne. Tutlavia un sabato una parie di _volont~ri ha lavorato, assieme ai membri del moshav, per consegue urgenll pattuite con la cooperativa d'acquisto e di vendita in grosso, di proprielà della Histadruth: la Confederazione Generale dei Lavorntori Israeliani, l'ente che controlla un terzo dell'economia del paese, con la sua presenza in quasi tutte le uttivilà produttive e commerciali. « In un moshav laico, oltre che liberale, si lavora in qualsiasi giorno, quando c'è bisogno: non come fanno quei tarlucchi cli ortodossi, che per mungere di sabato senza infran– gere le regole sacre, mettono nel secchio un briciolo di zucchero, per Iar finta di preparare un dolce ... )), Il concorso di manodopera che diamo al moshav varia da un giorno all'altro, e spesso ci dividiamo, nello slesso giorno, in due o tre gru1)pi, con destinazioni diverse: racco1ta delle mele o loro selezione; vendem– mia; nettatura di campi gramigni; o anche lavori pesanti: gettata di un pavimento in cemento, sistemazione di una strada, trasporto di pietre e detriti, ecc. Ciò che colpisce in tntla la campab,rna degradante intorno al villaggio è la perfclla simmetria dcl1e culture, l'ordine e la pulizia che vi regnano, la modernità delle opere d'irrigazione ( a tubazioni smontabili e cli facile trasporto da un campo all'altro, secondo il maggior bisogno), l'abbondanza dei mezzi meccanici e chimici; infine l'amore, l'intelligenza, la preparazione tecnica e l'interesse immediato e personale ( quasi egoistico; molto diversamente da quanto ho visto nell'URSS) con cui ogni operazione viene eseguita, Il lavoro agricolo più J)esante è strappare le erbe cattive dai campi di mais e di cotone; entrare nel cotone alle cinque di maltina e chinarsi a lavorare _con la zappetta o ~on le mani ( che è pili ra1)ido). significa fare un bagno rntcgrale nella rugrnda abbondantissima e ghiacciata; tornarci dopo le nove vuol dire immergersi in una calura popolata d'iusctti. che s'appiccic~n? d_apper_tutto. Nel mais i] passa~gio Cra le file• di piante è pila agevole, si e riparali dal sole, ma la gramigna è più tenace. Quando si esce dall'alt~a parte_ del campo, e'~ la gioia di qualche minuto di riposo sotto la pallida, variegata ombra d1 un olivo, che si mischia anche invo– lontariamente in questi luoghi, al ricordo delie favole cristian'e: anche noi lavoriamo per_,altri, come i servitori della parahola del loglio, ma. ci s~mbra, non pw. per un pa_dron~; tuttavia anche noi strappiamo qualrhe prnnla buona assieme alla z1zza~1a_; a me è capitato due volte, col cotone, e ho frettolosamente tentato d1 nmetterlo ·in piedi, perchè gli altri non se ne accorgessero. 42
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy