Volontà - anno XV- n.1 - gennaio 1962

di, le (anno tanli piccoli servizi, ccrcan di sederle vicino, a tavola come in gita; ma sempre molto pudicamente, com'è coslumc degli adolescenti per bene. Tutti i tedeschi sono coslnntemente armati di foto-apparecchi; il più progredito si porta addosso cinque aggeggi, tra piccoli e grossi, ciascuno nella sua hclla scatoletta di cuoio; ne11e gite collettive, mentre la guida si affatica a spiegare il rudere filisteo o il mosaico cllcnislico, manovrano, ritraggono e rimanovrano, io un altività digitale e oculare, straordinaria- Nettatura di u11 camf)o di coto11e dalle male erbe. mente precisa e congegnala, ma vuota di senso: spesso non sanno neppure il nome, per non dire la storia dell'oggetto che riprendono. La fotomaoia dei tedeschi non è l'entusiasmo e l'immediata ignoranza del turista ameri– cano, che dice subito << Oh che bello! >> senza discernere e se lo porta a casa; ne sembra invece una imitazione doverosa ,adesso che anche loro sono arrivati così in alto nella scala ciel benessere neocapitalista), compiuta con <1uella rigidità mentale, quell'amore al calalogo, quel desiderio di organizzazione scientifica, che cosliluiscono il peso più prezioso del bagaglio in1elle11uale della razza germanica. Fotografie a parte, convien subito clire che nonostante Jo compresenza di lecleschi, ebrei e arabi, la vilu sociale del campo è slala normale e altrel– tanto integrata, che negli altri campi del Servizio Civile, lanto sul lavoro q-uanlo nelle altre attività; e che tedeschi ed arabi sono stati traltati, anche dalla popolazione del villaggio, con la stessa identica cortesia ( o severità quasi scortese, talora) degli altri volontari. Ad un paio di tedeschi è invece capitato, facendo l'autostop per le strade d'Israele, di sentirsi dire clall'auto- 41

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