Volontà - anno XV- n.1 - gennaio 1962
7ionC'. ma l':1rctm1Ulaziouc drlle rir– chcz;,(' n<' }rn raffori:ato il suo regno. Allo -.copo di realizzare il benes– sere di tulli occorre che tulli pos– se~,::,nno di rhe , ivere piace,·olmcn• te. La Giu ..1izia vuole che tutti pos– ~n110 '.'-Oddi.,fore i tre bisogni prin– cipnli: nutrimento, vestiti, ubitn– zionc. Lo t,,lllto <l'eguaglianza della pro– prictì, rmorirebbc il benessere di tutti; il lavoro diventerebbe un leg• ~C'ro P<'"'O, ljUU~i ricreazione od eser– cizio, <'on la po!,sibilità di for s,•i– luppurc le facoltà spirituali. Per realizzare i predetti mutn– menli, t·ome bisogna operare? La 1"10111 Nnm nccc!osaria - sostiene God– ,, in - ì· il t·onvincc1·c ~li uomini c:hc il bcne~!,efe di tutti rid1icd<.· que!.IÌ mulamcnti. Ogni nitra azione· i· da rc~piuger~i. La forza drllc– armi t-ari, s;cmpre sospetta pcrd1è i •·onh•ndenli potranno sempre uti– lianrln ron la ~tessa possibilità di ~ucrc~!-.O. Di'"ogna aborrirf' In for.tn . La ragione è invulnerabile: eilsa av:mzn n pas8i lenli e sicuri e nul– la può rc8is1crlc. I mezzi per con– vinnrc il pit1 gran numero di uo– mini dir ~ia pos!'iibile a questi nm– rnmrn1i sono la dimostrazione r la p~rsunsionc. La migliore garnnzin d1 un buon successo consiste nella disCUlil!IÌOne libera: è la verità che re;;;tnit ,·erlnmeule vittoriosa in <JUC- 510 combattimento. Se ,·ogliamo mi– gliorare le is1ituzioni sociali della umanitù, bi<1ogucrà convincrrc con In pnroln e Con lo scritto: nicnle dc, 1 c in1cnom1>erc la elnbornzione t'Onlinun di questa opera. Deve es– S<'rr ndopunto ogni mezzo, non so– lo J}<'I' a11irnre l'attenzione del!li uo- 11 mini, ma per abbnllerr tutte le bar– riere che si oppongono ai progressi del pensiero, per aprire a tutti il tempio delle .,('ic111:c cd il campo delle ricerche. Quando la convinzione d1e H bene di tutti esige una trn"Cormazione sa– rii penetrato dovunque, diritto, Sta– to e proprietà i-purirm1110 eia soli e unu nuova cm nvril inizio. Pierrc-Joseph Proudhon (1809,1665} 10 Per Prouclhou, In lcg~c suprema è la giustizia. cioè il rispctlo della dignità umana. Debbo rispettare, e, se posso, debbo fnr rispettare il mio prossimo come mc stesso: c1uesta è In legge della mia coscienza. Que– sto rispetto non si deve però nutrire verso l'uomo forte, pieno di talen– to o ricco, cioè per gli attributi e– steriori dell'es.:crc umano. Nè lo si deve nutrire in considerazione del– l'altrui rispcllo nei miei confronti. in quanto la giustizia è superiore allo stesso inlcre~o,e: essa non a– spetta la rcciproc.-ili,, ma afferma. vuole il rispetto della <lig11iti1 urna- 10 L'Eltzhaf'her pii, llfll'f'ifÌl'llmente c~a– mina le !Cgncnti Ol){'rf' di Proudhon: Sy– .stème de$ ~01 1trat:f.lirtio ,u t;conomiq1,es. ou pl1ilosopl1ie ,le la mi~rt (Pari•, 1816); lA!s con/essio,u d'un tPl'olutiomiaire, pour ser• 1:ir O l'hUtoire de la rPt·olutio,i ,le /ér:rier (Paris. 1819); De la juJtil'e dan.s la ,p. r-olution et dan.s l'E~li,e, Ao1n·Mu.'C princi– pe& de pliilwopliie prati,111e ( Pari•. 1858): Du principe /édh"tif et de le, nt!ces.sité de recon.stituer le parti dc lo r1:11olutio11 (Paris, 1863); ldèe sénérc1/e dc la révolution au XIX., .sièc/e (Pnris, 1851); Qu' c.st- ce que la prop~it!té. Premier mémoirc {Poris, 1841); Solution d11 Prohlt'me Sociul ( Poris, 1818).
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