Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

ponesse come organo di una tenden– za anarchica; conlributi di dh•ersa is1lirazione lronvano ospitalità sul– le colonne del giornale documentan• do la 1>crplessità che intorno a que– sti problemi csislc\'8 in tutto il mo– vimento anarchico e ben offri\'8no un quadro della comples.11.ità e della varietà tielle c~igcnzc e delle suige• fìtioni che cntra\'8no nel dibattito: si oscillan tra gli estremi di un at– teggiamento !!ernile~alitario e di una os1ili1à prcconcella alla organizza. zione 01>crnia ed allu lotta rivendi– cativa sentila c-orne in sè stessa in– clU<lcntc un riconoscimcnlo tli Calto del sistema cnpilnlislico. D'altra r_,ar– lc non ,11.i lrnlln\'ll dì un11 conlrnppo– sizio11e di schemi e formulnzioni dot- 1rinnric1 nrn piulloslo tli 11cccntua– zioni diverse, Iuli che rnoLi\•i del– l'una e dell'nltrn esigenza venivnno nd in1reecinrsi 1 csigcm~c per nitro che correvano lungo 1ut111 111 lrallizione de) movimento libertario. Quesla molteplicitì, di molivi coesistenti jn. duccn Dinaui ad im1)ostarc organi– camente un diballito su11a questione ed ad aprire le pagine lici Libertario alla discussione. li problema @e gli anarchici do– vessero o no prender parie alle or– ganinazioni operaie era per Binazzi un (also problema: Prima di o,ni altra cosa si deve di,culere M. l'unione delle foru 01~raie e u1iJe allo noliimenlo della qucslione ~iale e se 1>uO costiluire un buon elemento di ofreiia l' di difesa Jler ,1i opprCAl!i e 11uindi R Bi deve considcrore eome un meno da u!oni per poter oon moggior faciliti, roggiungere l'c• 111011ripo~io11e intcgrole. A <1ues10quesito fnccva seguire ]'al• tro: Se 11uet10 è, oome credcle che tale unione debba funr:io1111tt? 716 E lenlaudo di sgombrare il cam1>O dalle questioni 611izie aggiungeva: Noo si tralta di deJiberare ,e 1i debha o no prendere pane alle cariche ~iali, ma bi!<>gna io\·cce depurare tulio, annientarle affiochè rautoritari.w:io N'!!i 1 e a'inrominei nd St>oodelle a.ssoeiHioni OJ)«'raie ad ttpli– care quella musima libertÌI ed energia, gli unici fattori che potranno &ul ttrio edueatti e farci 'Vincere. Nel diba11i10 1 cui parte<'ipnrono Girolamo Ferrante, Guglielmo Dol– drini, Nino Crisi e, su l'Alforme, Viuorio Selvi. emerse anche. con lo intervento di Josè nei numeri 46 e 49, la posizione di chi nvrcbhc vo– luto abbandonare le organizzazioni operaie csislcnti per crearne dc1le nuove esclusivnmcnle nnurclliche; cd una -noia rcdnziorrnle rispondcvn alla proposla osservando cho, pos111 solo in termini organizzativi, la di– rezione anarchica non sarebbe slatu sufficiente ad impedire Ja dcg('nern– ziooc anche delle nuove a11 !ocia1.io - Se questo dibattilo era interno al movimento anarchico, eslerna e ri– volta al socialismo marxisla, era la rivendicazione della tradiziont' anar– chica come lradizione schiettamente socialista e contro J'c5clusivi~mo mar– xista nei confronti del <1ualf' - co– me tutta la polemica antiauloritaria ~eguita a1la crisi della I Jnternazio– nale suggeriva - veniva capllvoha l'accusa di settarismo, ,•erificando la• le capovolgimento non soltnnlo 11ul piano delle ideologie, ma nella pra– tica stessa della solidariclÙ rivolm.io - 1rniia. E se appare ingenua e t1mcnti- 1a dai falli la previsione di Martin Gallo, che in una notn cli commento ' 1 id, 10 clic, 1903, 7 genn., 2 aiugno e ] 0 !ettcmbre 1904.

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