Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961
Il Comitato Nazionale convocava i plenos mediante una circolare con l'or– dine del giorno. Se si vuole inlendere che ern Jo stesso organo a stabilire l'ordine del giorno, diremo che tale procedura è antifederalista. L'ordine del giorno, è prassi normale, che si formi secondo i suggerimenti dei vari sindacati. Ma ciò non è la cosa più grave. Il Comit<1to Nazionale confessa che le circolari sono inviate,< alle Federazioni locali e Provinciali, o ai Sin– dacati1 secondo la delicatezza dell'ordine del giorno >>. Vuol dire che se l'ordine del giorno è ,lelicato la circolare non giunge al Sindacato. Dunque, i problemi delicati posti all'organizzazione erano risoili dai Comitat.i me– diante le « riunioni allargate di militanti )) della vecchia guardia. Quindi: un'organizzu.ione dove discutono e decidono i militanti è un'organizza– zione di militanti, di élites o, se si preCerisce, un'organizzazione dove deci– dono solo le minoranze. E' con un certo sarcasmo che si parla del « prin– cipio del sindacalismo libertario della legge di maggioranza ))' cd è sarca– stico parlare di <( vasle riunioni cli militanti della vecchia guardia di prima del 19 luglio ,i. Ciò significa che non tutti i militanti con anzianità prece– dente al 19 luglio erano idonei a discutere su certe questioni ma che solo la vecchia guardia di prima del 19 luglio, cioè gli eletti fra gli elelli ! E' necessario dire che il Consigliere deU'Economia del primo governo de11a Generalità, rappresentante della C.N.T., Juan P. Fabregas, era un iJlustre sconosciuto per molti militanti di prirnu del 19 luglio? Ciò significa che non era necessaria la qualifica di vecchio militante per intervenire nelle (< deliberaziohi delicate >l. D'altra parte le colonne confederali che com– battevano al fronte erano piene cli vecchi militanti che non inlervenivano affatto nei problemi politici. Al contrario, nei Comitat.i subalterni 1 abbon– davano, e per ragione molto naturale, i militanti di dopo il 19 luglio. Con ciò è arrischiato affermare che le risoluzioni trascendentali de!J'organizza– zione erano adatte per i comitati e molto ecceziorrnlmente per la base or. ganica. Da qui deriva l'abbondanza di plenos di locali e provinciali na– zionali! Si può affermare che le nece!:ìsità dell'epoca esigevano una liberti:1 di movimento e che era necessario prendere le precauzioni pertinenl.i onde evitare certe infiltrazioni impertinenti. Ammettere che tali necessi1i1 impo– nevano di mettere da parte il vecchio federalismo tradizionale è un altro paio di maniche! Però certe critiche non possono essere definite dicerie o i,ifo11datezze e affermare che 'la C.N.T. <( prosegue per tale strada, essendo l'organizza– zione dello sviluppo del federalismo » non è esalto in quanto i fatti smen– tiscono le parole. Il grosso peccalo della delegazione spagnola clie assistette, nel 1937, al Congresso dcll'A.I.T. (formata da José Xena, Oavid Antona, Horaeio M. Prieto e dal segretario generale Mariano R. Vasquez) consiste non nella potente dimostrazione dell'impotenza della C.N.T. di sottrarsi alla valanga dei problemi e delle situazioni difficili e di impossibile soluzione, ma nel– l'oltraggiare i principi stessi per 1100 avere la capacità, la lermezza o la possibilità materiale per difenderli. Un altro grosso peccato fu la pretesa 693
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy