Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

dire che, noi libertari, abbiamo a disimpegnare la missione che ncJla società borghes~ disimpegnano i salariati ... >). E' chiaro che la C.N.T. pretendeva solo cambiare il nome <lei governo per entrare a far parte di esso con tutte le conseguenze. I politici della Generalità non trovarono alcun inconveniente nel dare questa minima sod– disfazione alla C.N.T., convinti che le acque stavano per affiuire al proprio mulino. Largo Caballero, per le stesse ragioni, scelse, giacchè il frutto ca– deva per essere troppo maturo, senza prendersi il fastidio di transigere, ll rapporto al Congresso dell'A.I.T., di cui sopra, rivela che la parte– cipazione confederale, al governo, era già stata decisa sin dal 28 seltembre. Se non si verificò fino al 4 novembre ( due mesi esatti dopo la formazione del governo di Caballero) ciò fu dovuto a un disaccordo circa il numero di ministeri che la C.N.T. reclamava: <( Non diremo i molti ostacoli che le alte sfere politiche posero sul cammiuo delle nostre legittime aspirazioni, Tali ostacoli si rivelarono bene in evidenza quando si cercò di Imitare la proporzionalità nella rappresentanza governativa,,. (Rapporto al Congresso dell'A.I.T.). La C.N.T. reclamava sei ministeri, tanti <1uanti quelli dei socialisti. Dovettero accontentarsi di quattro: Giustizia, Sanità, Industria e Com– mercio, In realtà non erano che due ministeri. Industria e Commercio ave– vano sempre rappresentato un solo dicastero, mentre la Sanità non era mai stata un ministero, fino ad allora, ma solo una Direzione Genernle. I socia– listi continuarono ad accaparrarsi i sei ministeri prjncipali: Guerra, Ma– rina ed Aeronautica, Stato, Finanze, Governo, più la Presidenza. Per contro il governo si ampliò con tre ministri senza portafogli e con i quali il nu– mero dei rappresentanti repubblicani salì a sei. I comunisti avevano gli stessi due ministeri che occupavano con il governo precedente. Sempre secondo il rapporto al Congresso de1l'A,I.T., l'accordo per far parie del governo della Catalogna fu preso da un pieno regionale deJla Catalogna dei Comitati Locali e Provinciali che ebbe luogo nel mese di agoslo. L'entrata nel go,,erno centrale fu decisa in un Pieno Naziot1ale di Regionali: (( 11 Pleno Nacional de Uegionales, tenutosi a Madrid il 28 setlemhrc ] 936, informato dclJe trattative realizzate dal Comitato Nazio– nale della C.N.1'. per attuare la formazione del Consiglio Nazionale di Di– fesa, viste le mol!eplici difficoltà poste per la sua realizzazione, e davanti alla necessità pressante di in1erveni1·e direttamente nella direzione della guerra, della politica e dell'economia, con l'obiettivo di evitare il sabotaggio che si fa continuamente alla nostra organizzazione, alle nostre collettività e colonne militari, dava un ampio voto al Comitato Nazionale affinchè, di fronte all'impossibilità di costituire il Consiglio Nozionale di Difesa, deciso nel pleno ciel 15 dello stesso mese, possa essere allualo l'ingresso della C.N.T. nel governo n. (Rapport.o della Delegazione al Congresso dell'A.l.T. - pagg. 97 e 98). NeJlo stesso rapporto il Comitato Nazionale reitera le sue proteste di federalismo funzionale: e( Alcuni compagni nll'estero fanno eco alle mal– dicenze secondo le quali la C.N.T. abbandonò le norme federaliste. Si aggiunge in queste critiche che sono i Comitati quelli che attuano per 691

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