Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

governante. D,altra parte aJcune di queste forme autonome giunsero al– <Juanto tardi come autonomie di diritto. Per altro, ancora, le vicende della guerra non favorivano Ja tesi di decentramento del potere, Si era prossimi a una saturazione militarista, la più nemica a qualsiasi forma politica di libertà. Passato il termine di dicci giorni, previsto per comprovare i risultati della campagna pro Consiglio Nazionale di Difesa, si riunì di nuovo il Pieno Nacional de Regionales, nella città di Madrid profondamente scossa dall'incandescente clima della guerra. Il Pieno elaborò un manifesto in cui si lamentava l'incomprensione e la mancanza di responsabilità degli clementi sindacali e politici in disac– cordo con il progetto confederale: ((Le responsabilità che assumono di fronte alla storia e dinnanzi alla propria coscienza, quelli che possono fa. \'orire la crea1,ione dell'organo nazionale di difesa e non lo fauno, è im– mensa >>. Dal nuovo documento traspira un'ossessione interventista: 1< La esclusione di un movimento deJJ 1 importanza e della grandezza deJla C.N.T. nella direzione della lotta, c<1uivale a rendere parziale 1a direzione stessa)). Si dà un ultimo colpo alla sensibilità ri\•oluzionaria dcll'U.G.T.: (< La C.N.T. che previde chiaramente la siluazione, propose nel suo congresso di Sa– ragozza l'Alleat1:.ll Rivolu:.iorwria. Oggi raddoppia i suoi sforzi in tal senso e crede che, se la C.N.T. e l'U.G.T. non si inlendono, la rivolu:,-;ione andrà alla deriva ... >). Nel documento vi è una minaccia inoffensiva: ((Se queJlo che Ja C.N.T. non \'uole Care, nel senso dclJa rivendicazione integrale dei suoi postulati, lo !anno altri con criterio di frazione e non di !òÌ1llc!òinazionale, la C.N.T. pubblicamente e solennemente declina tutta la responsabilità delle conse– guenze che ne verranno (. ..) fedele alla sua tradizione ed ai suoi postulati, alle necessità atluali, continuerà a dare le sue forze sino all'ultimo, con tulio il cuore, perchè la lotta eoutro il fascismo viene prima di ogni altra tosa>>. Questo paragrafo testimonia una ritirata in disordine. La ritiruta è più evidente quando sul documento si annunzia la costituzione deJ Consiglio della Generalità della Catalogna, con la partecipazione cenet.ista, formalo nel Jasso di tempo fra i due plenos nazionali. La formazione del Consiglio, come pressione per forzare la creazione del Consiglio Nazionale di Difeso, era di una ingenuità enorme e destinato a produrre un effetto completa– mente opposto. Più ingenuo ancora era voJer far passare J)er Consiglio quello che era Governo. Il Comitato Regionale della C.N.T. catalano, di fronte al giubilo della stampa politica, si vide costretto a fare una pt'ecisa– zione che, effettivarncnlc, chiariva tutti i dubbi: 1<••• che non si è cosli– tuito un governo, ma un nuovo organismo proprio delle circoslanze che si. allraversano e che si chiama Consiglio della Generalit.à >J. Ta]e gioco di parole non poteva ingannare nessuno. Per peggiorare la situazione alcuni articoli pubblicati in quei giorni, sotto ]a firma di in– tellettuali della vecchia guardia, non potevano essere più espressivi: <( Dire che Ja C.N.T. e gli anarchici non sono politici e che ora desiderano es– serlo, per reclamare la partecipazione alla fabbrica governativa, è come 690

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