Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

lavoratore cristiano, quando questo · ha la possibilità di avere assicurato un lavoro. Nel comunismo, più o meno e– splicitamente, si cela una volontà di dimostrare che Ja provvicle11za, co– m'è intesa in senso cristiano, può realizzarsi solo per mezzo della prassi comunista. 'l'ra le varie pro– spettive incluse nel programma del prossimo XXII Congresso del P. C. sovietico, è dichiarato che « Prima del 1980 gli alloggi, i trasporti ur– bani, il pasto del mezzogiorno, il riscaldamento e il gas saranno gra– tuiti ... ». Non vogliamo ironizzare sull'argomento, anche perchè noi stessi siamo i primi a credere che veramente si potrebbero realizzare tante belle cose una voha abolite le colossali spese per gli armamenti. Ma questo sarebbe un programma che potrebbero benissimo proporse• lo e realizzarlo anche gli occiden– tali, una volta che intendessero di– sarmare_ per sempre. La mèta non sarebbe utopistica nè per gli twi nè per gli altri; anzi la si può già in– travvedere, bella cd allettante: quel– lo ch'è alquanto difficile è la possi– bilità di trovare una reciproca fidu– cia in modo che i due grandi con– tendenti, capitalismo e comunismo, nella grandiosa sfida iugaggiarn per ,,edere chi raggiungerà per primo il massimo grado di benessere, possa– no meueri,i all'opera cou una certa sicurezza politico-militare. Quella che invece viene a trovarsi sempre pili sospinta 11ei labirinti dell'utopia - come in un cerio sen– so si è sempre trovata fino dalle o– rigini - è proprio la Chiesa, la qua– le crede possibile un benessere cd una redenzione universale insisten– do su principi e su dogmi che non 660 avranno mai presa sulla veru natura e sul vero carattere dell'essere mna– no. lu campo economico essa è stata sicuramente salvata dall'azione e dall'intelligenza ·borghese; poichè per merito delle sole gerarcltie ec– clesiastiche e della classe latifondi– sta strettamente legata ul papato, la stessa Europa suppergiù si tro,,ereb– be ancora nelle condizioni che fu. rono proprie cl'elsecolo XV. Inulti– ma analisi il vero progresso scaturi– sce sempre da un11 catena di razio– nali ribellioni; anzi la ribellione - naturalmente intesa come for-.ta rinnovatrice delle vicende umane e naturuli - è il carattere e la legge predominante del progresso in ge– ucre. Ora, verso tutto quello che rap– presentò il !rutto di una razionale ribelJione contro un eccesso d'intol– leranza e di autorità in materia re– ligiosa - cioè i vari scismi che han– no frazionai.e le comunità cristia– ne - da pane del papato si tende una mano amica e riconciliatrice, un gesto di perdono; e bisogna ricono– scere che il momento è stato Scelto con perspicacia. Una unità religio– sa avrebbe pure un notevole riflesso politico: una N.A.T.O. spirituale rappresenterebbe un efficace com- 1>lemeuto alla N.A.T.O. mililarc. La scella del momento è opportuna au. che dal lato psicol9gico: un sostan– ziale fallimento del XXI Concilio e– cumenico, sotto un certo aspetto, si pt·csenterebbc come uua insanabile crisi della stessa s1>iritualità di tut– to l'Occidente; e quindi riconosce– re implicitamente valide le critiche del comunismo circa la definitiva de– <·adenza d'ella civiltà cristiana. Però quello che dovrebbe preci. 1u1nmcutc interessare tutti i popoli,

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