Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

<lonua ». La Chiesa, nel suo intimo, sa bene che per una notevole parte degli italiani tale gra=ia non ha fatto nè caldo nè Creddo; ma la potenza. del verbwn è ancora grande, così co– me l'atmosfera mistica di un tempio su suggestionare la psiche, sia pure momenlaueamente, anche degli indi– vidui solitamente indifferenti vet-so le pratiche religiose. Perciò una uni- 1Z1,almeno formale delle comunità cosiddelle cristiane e che attualmen. te non riconoscono l'autoritì1 papale, sarebbe di grande prestigio per il cnttolicesimo, e sopratutto se avve• nisse prima di un possibile accordo tra i due grandi, i quali finora non fanno altro che tormentare il mon• do con una guerra fredda, impietosa e insistente. La Chiesa potrebbe vantarsi, at• mc.no in senso spirituale di aver s,1lv,1to il 1noudo attraverso all'unità di tutti i cristiani sotto un unico O• \'ile; così come già si vanta, attra– verso le sue encicliche sociali, di es– sere all'avanguardia circa i proble– mi della giustizia economica e cul– turale verso le classi diseredate; di– menticando allegramente che dopo un millennio di dominio temporale, nel 1870 ha consegnato all'unità po– liticu d'Italia un popolo quasi del tutto aualCabeta e per i quuttro quin– ti in totale miseria. E adesso che il furore del mondo ci mette tutti con le spalle al muro, essa prc1en• de di presentarsi come unica tavo– la di salvezza, quando, nei miglio– ri dei casi, potrebbe umiJmentc ri– conoscere - come d'altronde tutta la storiu lo testimonia per ogni specie di aulorità assoluta, - di aver fatto poco bene e tanto male (sin pure 1,ar.tialmente in buona fede, come <1uando, agli inizi del pen.siero scien• 658 tifico, non poteva certo comprende– re tutto il valore delle nuove idee, e <Juindi ritenerle erronee). E se il mondo nonostante tullo si è fi. nora salvato, questo lo dobbiamo pure ad nitre idee e ad altre a– zioni. Bisogna riconoscere che il prote– stantesimo, anche nttravcrso a qual– che suo eccesso puriumo, in alquau. to meno ostile verso l'avanzata del progresso e della cultura in gene– re 1 ; sebbene che di fronte all'inu– mano sfruttamento dei lavoratori, operato dal primo consolidarsi del– la prima borghesia industriale, la sua condotta lu simile alla pa=ie11:o predicata dal cattolicesimo; in quanto il vero com.pc11so pet· il pove– ro lavoratore sarebbe avvenuto nel– l'altro mondo 2 • Comunque non eb– be eccessive paure nè i.ndiscrimina. 1 L'Edillo di Nante,, promulgalo da En• rico IV nel 1S98, dOJ)Omet.:a:oseeolo di lot– te e di stragi, è basalo sul principio della liber1à di coscicnu e di' culto, nonchè su quello dell'assolula egunglinn:a:n dei prole– slnnti e dei ca1tolici di rronte allo S1ato. Tale e<litto J>er1ui1ealla Frnncio di J>rogre• 1lire intc!Je11ualmc11tc o politicomcntc. ~ Lutero mirò eAClusivomente ad una pu• rn ritorma religiosa. Quando comprese che le .sue itlee incominciavano ad UJumere an• che un carattere di giustizia economico– socialc; sopratutto quando i contadini te• deschi, ispirali dalla &e.mplice lettura dei vangeli e d'altra 1111rlebersagliati ed op– pressi dalle VC$Slltioni tlei ricchi, incomin– ciarono a co11ce11ireil desiderio di una 80rle migliore, Lutero si dimostrò decisamente e violentemente avvcr80 n simili ri,·endica• t:ioni: per lui In cosidetto « Guerra dei con· ladini• ru un'aberrazione sociale; e consi– derò le Ceroci rcJ>rcMioni operate dalla clas– se dominante, come • esemplari castighi vo– luti da Dio... •·

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