Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961
in fondo, sarebbe stato meglio che non si fossero presentate. Non è facile discriminare tali cau– se, e in certo qual modo potrebbero anche non interessare se, almeno in– direttamente, non sapessimo che in defiuit.iv.a si rieolvono sempre iu tentativi di un dominio incontra– stato su tutto e su tutti. Sotto <1uesto aspetto, quindi, possono iu1ereiisare anche il pensiero anarchico. Che nella realtà dei falli l'azione della Chiesa sia necessariamente o inevitabilmente legata a fattori eco– nomico-politici, questa è una veri– tà ultrasecola1·e, e che d'altronde 11011 è stata mai apertamente ne– gnia dalla s1essa inleressata. Es;:a e– spone le sue ragioni in merito, e dnl suo punto di vista, in quanto principio di autorità materiale e spi– rituale per eccellenza, può avere la sua relativa giustificazione. Nell'attuale predominio ideologi– co, e di riflesso nei seuori econo– mico-politici, la Chiesa cattolica ha una posizione di notevole rilievo; tuttavia non di 1,rimo piano: ad es– sa sfugge quasi totalmente il mon– do afro-asiatico. L'enorme differen– za numerica tra cristiani, mussulma– ni e buddisti, la si può rilevare dal– le statistiche degli stessi problemi missionari. Afa questo, per il papa• to, non sarebbe il male più grave: esso giiarda ansiosamente al dive– nire spirituale e sociale in genere dei due più possenti blocclii del mondo, nll'U.R.S.S. e agli Stati U– niti d'America. Come situazione particolarmente religiosa, questi due grandi Stati so• no un blocco sostanzialmente avver– so allo spirito di Roma. Di fallo la Russia, spiritualmer1te, rappresenta 656 la più grandiosa connmità ufficiai· mente atea, e gli Stati Uniti rap. presentano il più cospicuo blocco protestante. La personale vittoria di Kennedy, come espressione della cattolicità. non ha troppo acconten– iata la Cittll del Vaticano; e per varie ragioni, che la millenaria e– sperienza del papato sa bene sop• pesare e valutare. La Chie!>a intenderebbe avere qualcosa di pili concreto della no– minale cattolicità di un presidente. Nel passato i temi conduttori dei vari concili erano di carattere pre– valentemenle dogmatico, cioè stabi– livano le basi che si presentavano pili corrispondenti ai fini di una pretesa rivelazione divina; e spes– so un concilio non faceva che di– sfare completamente il lavoro opc– rnto dal precedente: e questo do– vrebbe dire molto alla ragione cir– ca lilla pretesa illuminqzione spiri– tuale che dovrebbe essere propria dei partecipanti. In realtà si trat– tava, e si tratta ancora, di creare, cou un intervento del tutto umano, un dominio spirituale e materiale di assoluta intransigenza. L'attuale concilio in gestazione avr:l ~enz'al– tro <flrnlche tenia di carattere dogma• tico; ma in fondo in questo campo si tratterà pili di una formalità che di una sostanza: tanto per non o- · pernre lut taglio netto - che sareb– be troppo stridente in una dinami– ca puramente religiosa - tra il pas– sato e la nostra epoca che sta per istaurare il dio atomo. La Chiesa, in quanto istituzione di dominio millenario su uomini e cose, naturalmente si è sempre pre– occupata.. del divenire storico di al– tre espressioni autoritarie nelle qua.
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